Il falso pentito e gli spaccaossa| “Crudeli e disumani: condannateli”

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30 Settembre 2019, 15:56

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PALERMO – Comportamenti di “rara crudeltà e disumanità”. Così li definirono gli investigatori che scoprirono il giro di falsi incidenti. Ora per quei comportamenti il pubblico ministero ha chiesto cinque condanne.

Dalle indagini venne fuori il progetto di fare del male ad una bambina per ottenere un indennizzo assicurativo ancora più cospicuo rispetto a quelli già incassati per altri sinistri. Una vittima, all’ultimo minuto, aveva cercato di tirarsi indietro. Non era più disposta a farsi fratturare una gamba per truffare l’assicurazione. Ormai, però, era troppo tardi.

Nel blitz della Direzione investigativa antimafia, due anni fa, fu coinvolto anche Salvatore Candura, falso pentito della strage di via D’Amelio. Uno di quelli che hanno fatto tappa in mille misteri giudiziari, ma poi è stato dichiarato inattendibile e messo alla porta del Programma di protezione. Candura è stato condannato in un altro processo.

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Le persone, in cambio di poche centinaia di euro, si facevano spezzare gambe e braccia. Una donna accettò che le aprissero la ferita al volto per farla diventare uno sfregio permanente.

Queste le richieste di pena: Ciro Ioele (sei anni), Anna Campagna (quattro anni), Luigi D’Onofrio (tre anni e sei mesi), Luciano Rinaldi (due anni e sei mesi), Francesco La Mattina (quattro anni).

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30 Settembre 2019, 15:56

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