Fiom Cgil, rieletto |segretario Materia

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26 Febbraio 2014, 12:21

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CATANIA – Stefano Materia, 40 anni, è stato rieletto ieri pomeriggio segretario della Fiom Cgil, la Federazione dei metalmeccanici, ed il congresso che lo ha confermato ancora una volta alla guida della categoria, è stato inevitabilmente dedicato soprattutto al mondo della microelettronica, vertenza Micron in testa. Proprio domani (mercoledì 26) si terrà un incontro a Roma in presenza della Regioni e Provincie italiane interessate alla crisi dell’azienda e del settore.

I lavori stamattina sono stati aperti dalla relazione dello stesso Materia. Sono poi intervenuti il segretario confederale Giacomo Rota e il segretario regionale Rosario Rappa. Micron ha avviato una procedura di riduzione del personale per 420 esuberi in Italia, 128 dei quali a Catania. Dopo le operazioni di scorporo, che nel 2010 hanno visto St cedere il ramo memorie transitato per Numonyx, Micron molla gli ormeggi. “Riteniamo ingiustificabile che a fronte del riconoscimento da parte della Comunità europea, della strategicità del settore della microelettronica e degli investimenti previsti fino al 2020, con l’obiettivo di raddoppio delle produzioni europee dal 10 al 20% di quelle mondiali in Italia, ora si parli di licenziamenti – ha sottolineato Materia- In questi anni, pur in assenza di politiche industriali di prospettiva, il Governo italiano ha dedicato negli anni scorsi ingenti risorse, finanziando progetti di investimento, che hanno visto attecchire e svilupparsi realtà importanti, al Nord come al Sud, ne è la testimonianza diretta la Stmicroelectronics, società a partecipazione pubblica tra il Governo italiano e quello francese, che più di tutte ha beneficiato di finanziamenti pubblici. Finanziamenti che anziché garantire le produzioni nel nostro Paese, hanno prodotto lo scorporo del ramo memorie e di altri settori”. Secondo la Fiom, si tratta di operazioni dimostratesi fallimentari, seguite da “mosse industrialmente incomprensibili” che hanno portato all’acquisizione da parte di Micron del know how, dei brevetti, delle competenze, dei clienti per poi dismettere in Italia le proprie attività annunciando i licenziamenti. “E ciò senza alcuna motivazione – ribadisce Materia- visto che il valore delle proprie azioni si quintuplica, e il fatturato dell’ultimo trimestre si attesta intorno ai 4 miliardi di dollari. A fronte di una nostra richiesta di guardare a settori innovativi e strategici come quello della microelettronica, il Governo italiano annuncia la privatizzazione della St Microelectronics. Questa è una scelta fa presagire un disinteresse palese”. Ma il settore non coincide solo con Micron ed St. A Catania sono ancora tante le aziende che utilizzano ammortizzatori sociali e che hanno avviato o concluso procedure di licenziamento. Tante tentano di superare la fase critica della crisi. La E.T.C., ad esempio, azienda altamente tecnologica che si occupa di un segmento della produzione di fette di silicio e carburo di silicio per la microelettronica , ha salvaguardato interamente il patrimonio di esperienze con l’utilizzo del contratto di solidarietà ed altri ammortizzatori sociali; un percorso fatto insieme al sindacato.

La ditta artigiana Mantello di Grammichele, invece, non ce l’ha fatta ed ha licenziato i suoi 14 dipendenti. La Sirti, la TMB, la Link Construction, nel settore delle telecomunicazioni, resistono a fatica facendo i conti con tutte le difficoltà di un settore alla berlina degli appalti senza regole che si scaricano in termini negativi sui lavoratori. La LARA S.r.l. azienda confiscata alla mafia e gestita da un commissario, rischia l’esistenza stessa e gli oltre 50 posti di lavoro. Basta poi voltare lo sguardo indietro tra il 2010 e il 2013 e chiedersi quali siano state le opportunità che hanno avuto i lavoratori espulsi dal mondo del lavoro da aziende storiche come la Nuova Sistemi Elettrici, la Mantello, la SAT, e quelle che in questi mesi hanno annunciato di dover ricorrere a soluzioni, quasi mai indolori per i lavoratori, come ad esempio le Acciaierie di Sicilia, l’Autovia, la Manno, la Selex Es, l’Agile ex Eutelia, la Simei, la Sirti, la Rametal, la Sider Sipe, la Cofely, la Kone, la Castellana, la Semitec, la Sims, la Technosky, la Siram, ed altre, per capire che bisogna trovare un’immediata soluzione anti crisi.

“Questo congresso cade in un momento storico in cui è lo stesso futuro dell’Etna Valley ad essere messo in discussione- ha sottolineato Rota- La vertenza Micron è altamente simbolica in questo senso: nonostante in questi anni l’azienda abbia massimizzato gli utili, oggi intende lasciare. Occorre invece massima responsabilizzazione, a partire dalla St sino al Governo stesso. Quest’ultimo dovrebbe prendere esempio da quello francese impegnato a colmare il gap con gli americani, e anche quello regionale dovrebbe fare la sua parte, avviando una sorta di “lobby territoriale positiva”. Rappa si è augurato che l’incontro con il presidente Napolitano produca gli effetti sperati.

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26 Febbraio 2014, 12:21

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