Fiori per il sub morto ad Ustica| “Michele resterà indimenticabile”

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03 Agosto 2014, 18:26

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PALERMO – “Quelle con Michele non erano soltanto immersioni subacquee, ma immersioni nel suo mondo. Arrivavi ad Ustica e andavi via con decine di nuovi numeri di telefono, perché univa le persone e non si limitava a fornire dei servizi, ma a dare a tutti un po’ di se stesso”. Chi conosceva Michele Talluto, l’istruttore sub nisseno che abitava a Palermo e ad Ustica trascorreva gran parte di ogni anno, parla di una persona dall’allegria contagiosa, il cui vuoto sarà difficile da colmare.

A distanza di giorni dalla sua morte nelle acque della piccola isola, sono molti i punti interrogativi, i misteri che ruotano intorno ad un decesso su cui la Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. L’obiettivo è quello di fare luce su cosa abbia provocato l’annegamento accertato dall’autopsia e stabilire se l’attrezzatura “Rebreather” utilizzata quel giorno – sequestrata insieme a quella degli altri due sub che si trovavano con lui – abbia avuto dei problemi. “Talluto aveva più di vent’anni di esperienza – spiega l’avvocato Gianluca Firrone – per questo la sua famiglia che si è rivolta a me e al collega Giuseppe Lacagnina vuole vederci chiaro e chiede verità. Le indagini si muovono al momento a 360 gradi, non si può escludere nulla perché la vicenda è molto delicata. Gli esiti dell’autopsia che arriveranno entro sessanta giorni potranno dirci molto di più”.

E mentre le indagini coordinate dal pm Renza Cescon proseguono, tra le decine di amici di Talluto – titolare dello Scubaland diving center – si accavallano ipotesi e domande. Tra queste si fanno spazio i ricordi che descrivono un uomo che spesso e volentieri diventava un vero e proprio protagonista di aneddoti all’insegna della spensieratezza. “Ma accanto ad essa – spiega Fulvio Longo, amico e collega dell’istruttore – camminava sempre una grande professionalità in mare. Michele conosceva esattamente il significato del “valore aggiunto”, ti lasciava sempre qualcosa nel cuore e nella mente. Un giorno ebbe l’idea, insieme all’amico ed istruttore Marcello Mica, di creare un gruppo su Facebook che raccogliesse aneddoti, foto e video delle vacanze che ognuno di noi avrebbe trascorso con lui ad Ustica. Il suo nome sarebbe stato, ironicamente, “Vittime di Michele Talluto”.

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“Un’idea che ebbe talmente tanto successo da fargli decidere di farci una sorpresa. Quella sera – prosegue – in occasione del compleanno di due ragazzi conosciuti al suo diving, ci fece trovare un foglio con scritto “Benvenute vittime”. Poi andammo in un ristorante e la cena si concluse con qualcosa che non ci saremmo mai aspettati: una torta realizzata in pasta di zucchero su cui primeggiava la scritta “Vittime”. Esplosero risate infinite, eravamo felici”. “Ma la sua allegria vulcanica – sottolinea Celestina Joly – si trasformava in serietà ed affidabilità sott’acqua”.

Per ricordare l’istruttore sub che ad Ustica tutti conoscevano, nelle acque dell’isola gli amici di Talluto hanno lanciato dei fiori in mare. Su quello stesso specchio d’acqua in cui decine di persone si erano tuffate insieme a lui per un’esperienza indimenticabile, si sono ritrovati gli amici di una vita e i titolari dei diving concorrenti.

Un mondo parallelo quello dei fondali e Talluto aveva battuto palmo a palmo quelli di Ustica, ormai la sua casa da maggio a novembre di ogni anno: “Michele – prosegue Fulvio Longo – ti dava appuntamento alla banchina Barresi la mattina alle 9 e tra la prima e la seconda immersione del pomeriggio si sedeva a tavola brindando alle cose fantastiche viste in immersione. Poi ti accompagnava al secondo tuffo delle 15, ti dava appuntamento alle 19 per un aperitivo e dopo la cena ti portava a ballare sugli scalini del bar Sabrina a mezzanotte. Poi, una volta tornati a Palermo, tempestava i nostri telefoni con idee più o meno strampalate. Voleva organizzare il più grande raduno subacqueo che Ustica avesse mai visto, coinvolgendo bar, ristoranti, alberghi. Rendeva tutti partecipi delle sue idee, distribuiva sorrisi, amicizia, voglia di vivere, semplicità a tutti quelli che avevano l’onore di incrociare il suo sguardo. Tutti gli usticesi lo adoravano, nessuno potrà mai dimenticarlo”.

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03 Agosto 2014, 18:26

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