19 Marzo 2023, 17:09
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PALERMO – L’ex presidente di un’associazione calcistica non dovrà pagare circa 90mila euro a titolo di Irpef e Iva al posto dell’associazione da lui rappresentata nel 2010. La decisione è stata assunta dalla Commissione tributaria regionale per la Sicilia chiamata a giudicare del ricorso dell’Agenzia delle Entrate contro la decisione del giudice del primo grado che già aveva dato ragione al dirigente dell’ente del terzo settore.
L’uomo è stato difeso dall’avvocato tributarista Alessandro Dagnino, cofondatore e responsabile dell’area tributaria dello studio Lexia Avvocati.
Il processo, durato 9 anni, è iniziato a seguito di un processo verbale di contestazione del 2013 realizzato nei confronti di una squadra di calcio della provincia di Agrigento. Le pretese del fisco erano riferite all’anno 2010.
Il collegio composto dai giudici Antonio Novara (presidente), Alfredo Montalto, (relatore) e Giulio Corsini (giudice) ha confermato il giudizio di primo grado. Come stabilito da un principio di diritto elaborato dalla Corte di Cassazione, infatti, perché si configuri una responsabilità solidale all’associazione del presidente occorre provare che questo non abbia la sola formale rappresentanza dell’ente ma che abbia anche firmato contratti e assunto obbligazioni “verso i terzi che hanno confidato sulla solvibilità e sul patrimonio di chi ha concretamente agito”.
“La sentenza – afferma Dagnino – stabilisce un principio di portata generale, che potrà essere invocato in tutti i casi, purtroppo frequenti, in cui i legali rappresentanti degli enti del terzo settore vengono chiamati a rispondere personalmente per i tributi dovuti dall’associazione”.
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19 Marzo 2023, 17:09