Appalti nel mirino della Finanza | Quattro indagati per truffa

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05 Marzo 2016, 07:01

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FIUMEFREDDO DI SICILIA. Sarebbero almeno quattro al momento le persone indagate dalla Procura di Catania nell’ambito dell’inchiesta, condotta dalla Guardia di Finanza della Compagnia di Riposto, sui lavori di realizzazione del parcheggio sotterraneo e di ripavimentazione della centralissima piazza Botteghelle a Fiumefreddo di Sicilia. Iscritti nel registro degli indagati, con l’ipotesi di reato di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, Salvatore Patriarca, titolare dell’impresa individuale di Comiso, aggiudicataria dell’appalto di gara,  Domenico Grasso, direttore dei lavori, Salvatore Crimi, responsabile unico del procedimento, e Rosario Leonardi, responsabile comunale dell’area Lavori Pubblici. Giovedì i finanzieri hanno compiuto un blitz contemporaneamente negli uffici comunali, nella sede della “Patriarca Geometra Salvatore” a Comiso e nelle abitazioni degli indagati. I militari avrebbero sequestrato hard disk ed altri supporti informatici.  Un’indagine nata nel novembre scorso, quando all’interno del cantiere furono rinvenuti detriti contenenti amianto. Un materiale inquinante derivante probabilmente da vecchie tubature, riemerse durante i nuovi scavi. L’area venne sottoposta a sequestro probatorio dai finanzieri ripostesi. La vicenda sembrava essersi chiusa nelle scorse settimane con il dissequestro dell’area. In realtà sarebbero stati compiuti ulteriori approfondimenti sul materiale utilizzato nel corso dei lavori, per verificarne la conformità con quello previsto dall’appalto.

Il cantiere

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L’APPALTO. Si trascinano ormai da anni, tra lunghe e controverse vicende giudiziarie, i lavori di restyling di piazza Botteghelle a Fiumefreddo di Sicilia. Nel 2011, con l’affidamento dei lavori alla “Gisam s.r.l” di Rosolini, per un importo pari a poco più di 1 milione di euro, di cui circa 600mila a carico della Regione Siciliana e 450mila dal Comune, mediante un mutuo concesso dalla Cassa Depositi e Prestiti. Oltre al parcheggio sotterraneo con 16 posti auto, il progetto prevede la collocazione di bagni pubblici, una nuova illuminazione, la collocazione di arredo urbano e la ripavimentazione dell’intera area.
Nel novembre dello stesso anno con la posa della prima pietra tutto sembra procedere per il meglio. Ma a dicembre, dopo appena tre settimane dall’inizio degli interventi, il Cga di Palermo ordina la sospensione dei lavori, accogliendo il ricorso dell’Ati formata da Patriarca Geometra Salvatore e da D.FIL. srl.

La sentenza definitiva giunge nel 2013 e l’anno successivo i lavori vengono quindi aggiudicati all’Ati. Prima dell’inizio degli interventi resta da contabilizzare l’ammontare dei lavori compiuti dalla precedente azienda. Quando tutto sembra ormai pronto per l’avvio definitivo, nel 2015, un nuovo stop è causato dal mancato arrivo dei finanziamenti regionali. Poco dopo anche il finanziamento viene sbloccato e gli interventi finalmente prendono il via. A novembre dello scorso anno giunge il sequestro delle Fiamme Gialle di Riposto. Durante gli scavi, infatti, vengono rinvenuti detriti di amianto. L’area viene dissequestrata nelle scorse settimane ma i lavori restano bloccati a causa del mancato invio dei fondi regionali.

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05 Marzo 2016, 07:01

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