10 Settembre 2009, 13:20
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La cosiddetta “salva-precari” della Gelmini non basta. E il protocollo tra Miur e Regione Siciliana è ancora sulla carta. Così, la protesta dei precari della scuola continua: “E continuerà – afferma Giusto Scozzaro, segretario generale della Flc Cgil Sicilia – fino a quando non avremo risposte più concrete”.
Non si scioglie, quindi, il presidio di fronte all’Ufficio scolastico regionale, in via Praga a Palermo. E già si preparano nuove inziative di protesta.
“Lunedì prossimo – anticipa Scozzaro – abbiamo in programma una grande manifestazione regionale che percorrerà le strade di Palermo, fino alla sede della Presidenza della Regione Siciliana”.
Eppure, le proteste hanno già sortito alcuni, piccoli effetti, come la norma, inserita nel decreto Ronchi, che, limitatamente all’anno scolastico 2009-2010, prevede che le supplenze temporanee siano assegnate, con precedenza assoluta, al personale docente e Ata già destinatario di supplenze annuali nel precedente anno scolastico. Norma che viene integrata dall’erogazione dell’indennità di disoccupazione nei periodi di non lavoro. “Si tratta di una norma inutile – incalza Scozzaro – perché non fa altro che utilizzare uno strumento già presente: l’indennità di disoccupazione esisteva già. Noi invece chiedevamo risorse sostitutive al reddito, che andrebbero assegnate nei momenti di mancato lavoro”.
La manifestazione di lunedì si dirgerà verso Palazzo d’Orleans, ma, spiega il sindacalista della Cgil: “Non vogliamo attribuire alla Regione responsabilità che sono invece solo del Governo nazionale. Noi chiederemo un incontro col presidente Lombardo affinché lui, ricoprendo una carica istituzionale, possa portare le nostre istanze a Roma. Anche perché, in vista dei tagli che ci saranno anche nei prossimi due anni, in Sicilia si attende un vero e proprio ‘terremoto sociale'”.
Ma proprio l’esecutivo regionale ha provato a tamponare la situazione di crisi, attraverso un protocollo sottoscritto insieme al Miur. Un accordo, però, non ancora operativo. Una speranza per molti precari, visto che si pone l’obiettivo di “ridare un posto” a 1.500 tra docenti e personale Ata: “Il protocollo – spiega Scozzaro – cerca di dare una risposta che, seppur parziale, è già qualcosa. Il problema è, però, che il piano non è ancora operativo e non si sa bene quando lo sarà, a causa di alcuni problemi tecnici”.
Problemi legati, sostanzialmente, alla determinazione della platea degli interessati dal provvedimento, sia dal punto di vista geografico (distribuzione incarichi tra le province), sia da quello dei titoli e delle graduatorie. Altre questioni sonon legate alla continuità didattica e alla determinazione delle competenze.
“La Regione – conclude Scozzaro – ha l’obiettivo di chiudere la fase di pianificazione entro fine settembre e far partire così l’accordo. Ma bisogna fare le cose per bene. Perché c’è il rischio forte che si causino nuove situazioni di iniquità tra docenti. Scatenando così, e sarebbe la cosa più triste, una vera guerra fra poveri”
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10 Settembre 2009, 13:20