14 Novembre 2020, 05:00
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BRONTE (CATANIA) – La casa di riposo San Vincenzo de Paoli ospita 60 anziani. Venti i positivi, ma si attendono i risultati di altri tamponi. L’appello della proprietà: “Abbiamo bisogno di personale qualificato da assumere immediatamente per affrontare la situazione”.
All’interno della casa di riposo San Vincenzo de Paoli di Bronte, città in cui anche il primo cittadino Pino Firrarello è risultato positivo al Covid19, l’Asp ha eseguito tamponi a tappeto nella casa di riposo e adesso 40 anziani attendono l’esito del tampone molecolare.
Sono già 20 gli ospiti della struttura e 10 i dipendenti risultati positivi al test rapido.
Molti di loro, compresi alcuni dipendenti, risultano sintomatici e sotto cura e monitoraggio dell’Usca.
La Cooperativa Eracle, che gestisce la struttura, cerca urgentemente personale:
“L’organizzazione interna – spiega Marianna Morretta, responsabile della cooperativa Eracle – in questo momento sta reggendo, ma serve personale per affrontare questo delicato momento. Con 10 dipendenti positivi e quindi in quarantena e i restanti a lavoro, ma in attesa dell’esito, le normali attività quotidiane che stiamo riuscendo a garantire a tutti i nostri ospiti potrebbero essere compromesse”. La cooperativa teme altri dipendenti possano risultare positivi.
“Ogni sforzo possibile è stato posto in essere sin dall’inizio della pandemia, – continua la Morretta – senza alcun aiuto e sostegno economico di alcun genere, abbiamo acquistato ogni dispositivo di sicurezza per gli ospiti e per il personale. Per noi garantire la continuità del servizio oggi è fondamentale soprattutto per chi è positivo – conclude la responsabile della cooperativa Eracle – ma non necessita dell’ospedalizzazione e dimora all’interno della nostra casa di riposo”
Sono due gli anziani per i quale si è già reso necessario il ricovero a causa dell’aggravarsi del quadro clinico che risultava, per entrambi, essere già delicato prima del contagio. In un regime che rispetto a Marzo e Aprile sembra ormai emergenziale, anche gli anziani positivi che possono essere dimessi vengono riaccompagnati nella struttura e questo se può esser letto come buon auspicio per gli interessati, crea non poche difficoltà di organizzazione sia degli spazi sia di sicurezza per gli altri degenti e per il personale.
Nella struttura non solo asintomatici. In molti hanno manifestato i segni evidenti del contagio.
Ma l’espressione dei sintomi per ora è monitorata sia dall’Usca che dai dipendenti della cooperativa.
Ogni sintomatico sta ricevendo in struttura le opportune cure con l’auspicio che la fase critica possa essere superata.
A far paura c’è, nel corso di questa lunga pandemia, il ricordo della mattanza avvenuta all’interno della casa di riposo di Caltagirone.
Inoltre non è sottovalutato il focolaio della settimana scorsa a Mirabella Imbaccari dove per l’aggravarsi del quadro clinico dopo il contagio da Covid19 hanno perso la vita 8 anziani ospiti di una casa di riposo.
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14 Novembre 2020, 05:00