17 Gennaio 2014, 18:49
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PALERMO – Partecipi a un bando della Regione, ottieni il finanziamento e avvii i lavori. A un certo punto, però, la Regione si rende conto che quei soldi non poteva darteli. Che problema c’è? L’assessorato alle Attività produttive, come se niente fosse, annulla la graduatoria. E l’azienda, che a quel punto rischia di fallire, si rivolge al tribunale amministrativo. Così, ieri, il Cga ha dato ragione alla residenza per anziani valdericina “Villa Francesca”, che ha messo in campo i lavori contando su un contributo della Regione e che da qualche mese ha ingaggiato una dura lotta con la burocrazia. Una lotta che, al momento, segna la vittoria dell’avvocato Carlo Comandè, che difende l’azienda e che stamattina ha incassato una sospensiva.
La vicenda inizia il 21 settembre 2011. L’assessorato alle Attività produttive vara un bando per il sostegno alle piccole e medie imprese, includendo fra i potenziali destinatari anche le case per anziani. Sviluppo Italia analizza il progetto di “Villa Francesca”, lo approva e viene pubblicata la graduatoria: le agevolazioni riguardano un terzo degli interventi previsti dalla residenza per anziani. I lavori partono.
Il 23 gennaio 2013, però, succede il fattaccio. La sezione di controllo della Corte dei Conti comunica alla Regione che le case per anziani, a suo avviso, non rientrano fra le aree di cui l’assessorato alle Attività produttive può occuparsi. La Regione non fa una piega: dà mandato a Sviluppo Italia di riprendere in mano le domande e di stilare una nuova graduatoria. “Villa Francesca” non c’è più. Per Comandé, però, “il regime di aiuti è rivolto non solo alle imprese che operano nel settore industriale, ma anche a quelle imprese che operano nel settore dei “servizi” (intesi come l’insieme delle attività economiche che producono servizi rivolti alle imprese e alle famiglie)”. La richiesta di sospensiva, però, viene respinta dal Tar.
Il Cga non la pensa allo stesso modo. Con l’ordinanza depositata stamattina (numero 42/2014, presidente Raffaele Maria De Lipsis, consiglieri Silvia La Guardia, Marco Buricelli e Pietro Ciani ed estensore Giuseppe Mineo) il Consiglio di giustizia amministrativa ha sospeso il decreto con il quale è stata annullata la prima graduatoria e anche il parere della Corte dei Conti, chiedendo al Tar di pronunciarsi nel merito. La Regione, inoltre, dovrà pagare le spese.
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17 Gennaio 2014, 18:49