Fondi Covid a condannati per mafia, 9 denunce: 130mila euro da restituire - Live Sicilia

Fondi Covid a condannati per mafia, 9 denunce: 130mila euro da restituire

L'indagine della guardia di finanza sui contributi dati per la pandemia.
GUARDIA DI FINANZA
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CATANIA – I finanzieri del Comando provinciale della Guardia di Finanza di Catania hanno svolto una articolata attività a tutela della spesa pubblica e a contrasto patrimoniale della criminalità organizzata di tipo mafioso, che ha permesso di individuare in tutta la provincia etnea, complessivamente, nove imprenditori che avrebbero indebitamente percepito i contributi Covid a sostegno delle imprese e dei lavoratori autonomi, in quanto condannati per mafia o per assenza dei requisiti economico-finanziari previsti per accedere alle speciali misure.

Nel dettaglio, gli accertamenti – curati dal Nucleo di Polizia Economico Finanziaria di Catania e dai Reparti territoriali (Compagnia di Riposto e Tenenza di Acireale) – hanno riguardato soggetti economici che hanno presentato la richiesta e ottenuto il “contributo a fondo perduto” o il finanziamento garantito dallo Stato, previsti dalla normativa nazionale per favorire la ripresa economica nel periodo dell’emergenza epidemiologica e, in particolare, le imprese e i lavoratori autonomi che a causa della pandemia avevano registrato un importante calo del fatturato.

Gli approfondimenti svolti dalle Fiamme Gialle catanesi hanno permesso di appurare – nell’attuale stato delle indagini, in cui non si è pienamente realizzato il contradditorio con la parte – che nove imprenditori, attivi in diversi settori economici (lavori edili, commercio all’ingrosso, trasporti), hanno ottenuto finanziamenti per quasi 130 mila euro ai quali non avrebbero potuto accedere in quanto, tra le altre cause di esclusione, sono stati condannati per il reato di associazione a delinquere di tipo mafioso o non sarebbero risultati in possesso dei requisiti economico-finanziari richiesti.

Per quanto sopra, in esito alla attività ispettiva svolta dal Nucleo PEF e dai Reparti territoriali della Guardia di finanza di Catania, i nove soggetti sono stati denunciati alla Procura Distrettuale della Repubblica di Catania per indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato, con contestuale segnalazione agli Enti erogatori per il conseguente recupero della somma che sarebbe stata indebitamente percepita.

L’attività dei Finanzieri di Catania si inquadra nel più ampio quadro delle azioni svolte dalla Guardia di Finanza a contrasto delle frodi nel settore della spesa pubblica e a contrasto, anche patrimoniale, della criminalità organizzata, al fine di assicurare il sostegno alla corretta attribuzione di importanti risorse pubbliche e a favore dell’imprenditoria sana, soprattutto in un momento caratterizzato dalla crisi economica legata all’emergenza pandemica.


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