26 Giugno 2023, 12:15
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PALERMO – Seesicily, la strategia per attrarre turisti concepita durante la pandemia dall’assessorato regionale al Turismo guidato da Manlio Messina, rischia di trasformarsi in un boomerang per gli imprenditori alberghieri. E qualcuno teme che possano esserci conseguenze anche per la Regione, non a caso, sono scattate le revoche. Il dirigente generale del dipartimento Turismo Antonio Catrini Cono, sta esercitando il diritto di recesso dai contratti stipulati con gli albergatori. Ci sono in ballo numeri importanti, in alcuni casi si tratta anche di centinaia di “servizi di pernottamento” in una singola struttura alberghiera. Ma cosa non ha funzionato? E, soprattutto, è possibile ancora fare qualcosa?
Durante la pandemia, con il blocco del turismo, l’assessorato siciliano lanciò una campagna massiccia per attrarre visitatori: era possibile ottenere pernottamenti gratis negli alberghi siciliani e ottenere anche prezzi vantaggiosi nei pacchetti. Tutto passava dalle agenzie di viaggio siciliane che, in contatto con gli alberghi registrati in un apposito portale, dovevano negoziare i voucher. “Una misura molto importante – spiega la leader degli albergatori Ornella Laneri a LiveSicilia – l’unico problema è dipeso dal meccanismo non semplice per la gestione dei voucher”.
Allo Sheraton della Laneri, per esempio, erano state accreditate 1.209 notti, di contro ne sono state vendute appena 127: ne restano 1.082 che potrebbero essere revocate.
Ma se per un colosso potrebbe non essere un problema, per una struttura a conduzione famigliare è ragionevole temere conseguenze sul bilancio.
Tra i decreti emessi, alcuni sfiorano i 140 pernottamenti, come quello del Agathae di Scoglitti, rinomato albergo, i vertici spiegano a LiveSicilia che “la procedura passava dagli agenti di viaggio e non era semplice da gestire, noi non potevamo generare i voucher, il turista doveva rivolgersi agli intermediari e non era semplice portare a termine il rimborso”.
L’elenco di provvedimenti di annullamento, come racconta anche il Gds, cresce giorno dopo giorno, mentre si teme che i fondi debbano essere restituiti anche all’Europa.
“Il meccanismo era sicuramente farraginoso – continua Ornella Laneri – va detto che ha dato un po’ di respiro, io non ne guardo partiti politici, in quel momento abbiamo respirato, oggi sicuramente bisogna trovare una situazione alternativa alla restituzione, non possiamo essere massacrati perché stiamo lavorando”.
Quale potrebbe essere la soluzione? Secondo l’imprenditrice etnea, i fondi potrebbero essere “convertiti in servizi”. “Abbiamo la possibilità – conclude – fuori stagione, di gestirli come educational e occupare le camere invitando blogger, influencer, tour operator, agenzie congressuali, potremmo anche offrire servizi ristorativi, l’Iva è uguale”. In pratica servirebbe un provvedimento politico, ma in ballo c’è la burocrazia e la necessità di rendicontare ciò che è stato speso. Ecco perché, all’assessorato al Turismo, anche per questo, l’operazione non è semplice. Complici anche alcune verifiche, di non poco conto, da parte degli inquirenti.
Su Seesicily, negli ultimi tre anni, si sono scatenate numerose polemiche, una delle più celebri è stata quella tra l’ex assessore al Turismo Anthony Barbagallo e il meloniano Manlio Messina, che assicurava: “Nessun fallimento del bando See Sicily, anzi i numeri sono molto soddisfacenti. E’ da irresponsabili pensare che un sostegno a “fondo perduto”, peraltro non fattibile con queste somme e dal dipartimento turismo, sia migliore di una misura di “promozione” in grado di creare un valore aggiunto con un risultato moltiplicatore di quello acquistato”.
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26 Giugno 2023, 12:15