27 Ottobre 2011, 10:18
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L’Ufficio di Presidenza della Commissione per l’esame delle questioni concernenti l’attività dell’Unione Europea, presieduta dall’on. Francesco Musotto, unitamente agli onorevoli Bruno Marziano e Massimo Ferrara, proseguendo le audizioni sullo stato di attuazione dei programmi comunitari, ha analizzato il quadro relativo al Piano di sviluppo rurale 2007/2013.
Come è emerso dalla audizione con l’autorità di gestione, per cio’ che concerne il Piano di sviluppo rurale, il cui stanziamento complessivo è di 2 miliardi e 100 milioni, ad oggi la spesa è stata di 516 milioni di euro, di cui certificata pari a 342 milioni di euro,125 milioni di euro nel 2011. Per scongiurare il rischio di disimpegno automatico, alla data del 31 dicembre 2011 occorre spendere ancora 100 milioni di euro. L’impegno finanziario sarà indirizzato ad alcuni progetti già definiti, per la realizzazione delle reti di banda larga nell’agricoltura (25 milioni di euro), per progetti destinati ai giovani (40 milioni di euro), per l’infrastrutturazione nei Consorzi di Bonifica (5 milioni di euro), per il settore della trasformazione (20 milioni di euro), per interventi finalizzati al miglioramento delle aziende (50 milioni di euro).
La Commissione ha proceduto anche all’audizione del Dipartimento della Programmazione, autorità di gestione del Fondo Europeo per lo Sviluppo delle Regioni (Fesr). La dotazione complessiva del Fondo, pari a 6,5 miliardi di euro, deve arrivare ad un livello di spesa minima di 1 miliardo e 180 milioni di euro, dotazione ridotta a 930 per la sospensione di alcuni fondi, e ad oggi vede un livello di spesa attestato a 504 milioni di euro di spese certe e validate, e 200 milioni di euro di spese già effettuati ed in fase di validazione per la certificazione. Resta dunque una ulteriore spesa ancora da effettuare pari a 225 milioni di euro. Le previsioni sono di raggiungimento degli obiettivi di spesa alla scadenza ultima fissata al 31 dicembre 2011.
Al fine del raggiungimento complessivo dell’investimento globale è da rilevare come siano già stati presentati a Bruxelles i 12 Grandi Progetti (con un investimento non inferiore ai 50 milioni di euro ciascuno ) destinati a grandi opere ed infrastrutturazione materiale ed immateriale, come il passante ferroviario di Palermo o la Circumetnea di Catania, o la implementazione della diffusione della banda larga su vasta scala in Sicilia o la realizzazione di un centro di adroterapia di cura per le malattie oncologiche. Infine è stato verificato che la spesa complessiva ad oggi è stata di 2,6 miliardi di euro.
“In applicazione della Legge 10, – spiega il presidente Musotto – la Commissione UE si riunisce per esercitare la propria funzione di controllo e conoscenza delle fasi di spesa comunitaria, al fine di verificarne gli obiettivi. Pur permanendo alcune condizioni di criticità già altre volte rilevate dalla Commissione riteniamo di poter considerare in parte scongiurato il rischio di disimpegno automatico. La Commissione, che ha avviato una fase di monitoraggio dell’avanzamento della spesa, intende proseguire su questa linea di ascolto delle varie autorità coinvolte”.
“E’ invece da attenzionare ulteriormente – spiega Bruno Marziano – il caso dei fondi Par Fas, fondi nazionali per i quali vigono meccanismi di spesa differenti rispetto a quelli comunitari. Non vigendo per essi il rischio di disimpegno automatico, occorre sollecitare l’urgente definizione dei relativi accordi di programma con il governo nazionale, per evitare che quest’ultimo revochi il Fondo con grave danno per la Sicilia e per accelerare il lavoro dell’amministrazione regionale”.
“L’analisi – afferma Massimo Ferrara – conferma un incremento della spesa, ma sollecita altresi ad una riflessione circa la necessità di velocizzare ulteriormente l’attuazione perché si possano utilizzare appieno tutte le risorse disponibili”.
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27 Ottobre 2011, 10:18