17 Gennaio 2014, 20:59
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CATANIA – Fontanarossa decolla. Da Roma, come attesta un comunicato dell’ufficio stampa Sac, arrivano buone nuove per il futuro dello scalo catanese. Placate le polemiche per la bocciatura dell’Ue al sistema infrastrutturale della provincia catanese, oggi è arrivato il tempo per incassare un risultato importante, senza però, adagiarsi troppo nella bambacia. Perchè è tempo di fatti: programmi, azioni di rilancio e realizzazioni concrete. Stop alle parole. Ma andiamo per ordine. Il ministro alle Infrastrutture Lupi ha illustrato oggi in Consiglio dei ministri il nuovo Piano nazionale degli aeroporti italiani e tra gli undici aeroporti strategici è inserito Catania. E a questo bisogna aggiungere che tra i ventisei scali di interesse nazionale il ministro ha elencato Comiso, scalo che con Fontanarossa rappresenta il sistema aeroportuale della Sicilia Orientale.
E i commenti arrivano e non possono essere che di entusiasmo, ma anche di analisi critica a quanto fatto. I passi intrapresi sono quelli giusti. Enzo Taverniti e Gaetano Mancini, presidente e amministratore delegato della Sac, la società di gestione dello scalo catanese dichiarano: “Diamo atto al governo regionale siciliano, nelle persone del presidente Rosario Crocetta e dell’assessore Antonino Bartolotta, nonché al ministro dei Trasporti e delle Infrastrutture Maurizio Lupi di aver recepito in pieno le proposte avanzate dalla Sac per un sistema aeroportuale integrato Catania-Comiso, che sempre più sarà nel prossimo futuro la porta d’ingresso privilegiata dei Paesi mediterranei e dell’Europa tutta per la Sicilia, occasione di crescita economica, sviluppo sociale e incontro fra Culture”.
E dopo il plauso i vertici Sac, alle stesse persone dicono di andare avanti, perchè appunto ora urge passare dalle carte alla concreta realtà. “Ora serve, senza remore, l’apertura di un tavolo congiunto – si legge nella nota – per iniziare a parlare seriamente e concretamente di investimenti per le due aerostrutture, in maniera da far crescere Fontanarossa e il Magliocco in linea con le prospettive e le aspettative del mondo produttivo isolano e le esigenze dei viaggiatori”.
E non si fa attendere neanche l’elenco concreto. Ecco quanto serve, tutto servito a chi di competenza in un piatto d’argento. “Nella pratica – spiegano Mancini e Taverniti – urgono collegamenti frequenti fra Catania e Comiso e migliorare la viabilità d’accesso al Magliocco. Eppoi, intermodalità, risolvendo il problema della stazione ferroviaria nei pressi dello scalo catanese, e allungamento della pista di Fontanarossa”. Chiarezza, insomma.
Il tempo del brindisi passa anche da Palazzo degli Elefanti. Enzo Bianco esprime vivo apprezzamento: “La decisione dimostra l’importanza dell’aeroporto catanese, il maggiore del Sud per volume di traffico e che serve sette delle nove province dell’Isola. Questo è l’unico parametro valido per giudicare un aeroporto”. Il sindaco fa una stoccata in merito a quanto deciso a Bruxelles: “Altre considerazioni – tuona – come quelle che hanno portato a escludere Fontanarossa dall’elenco Core Network Ten-T (Trans European transport network), sono evidentemente errate”.
“Fondamentale a questo punto – conclude Bianco – è procedere nell’azione emersa dalla riunione della deputazione siciliana, di tutti i partiti, svoltasi il 6 dicembre scorso a Catania: reperire finanziamenti per realizzare l’interramento della rete ferroviaria che consenta l’allungamento della pista, indispensabile per accogliere nuove linee internazionali”.
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17 Gennaio 2014, 20:59