PALERMO – Lo scorso giovedì, in Consiglio Comunale a Palermo, si è votata l’approvazione del Piano Triennale delle Opere Pubbliche per gli anni 2020/2022. Al termine di questa votazione si è alzato un grande polverone perché non è stata approvata la costruzione della linea A del tram che avrebbe dovuto attraversare via Libertà. Uno dei primi a chiedere che non si procedesse con l’opera è stato il consigliere Ugo Forello del gruppo Oso, che ha presentato un emendamento approvato con 21 voti favorevoli, 9 contrari e 3 astenuti.
Il consigliere è stato anche protagonista di un dibattito tra i social con l’assessore alla Mobilità, Giusto Catania, che l’ha invitato ad un confronto pubblico ma lo stesso Forello ha già detto che non parteciperà perché “non farò mai un confronto con un assessore sfiduciato dal consiglio comunale e che, quindi, il consiglio comunale non riconosce“.
L’assessore Catania, intervistato da Live Sicilia, è pronto a presentare nuovamente il progetto in Consiglio Comunale, quindi si profila una nuova battaglia in Aula. Il consigliere Forello ha spiegato cosa l’ha spinto a presentare questo emendamento.
Consigliere lei, in Aula, ha definito il progetto della linea A del tram inadeguato. Può spiegare meglio cosa intende?
“Nessuno ha definito la linea A del tram inadeguata. Abbiamo definito, con documenti alla mano, che il progetto del tram, in realtà, non solo non è definitivo e non è stato validato ma, addirittura, è stato dichiarato inadeguato sotto una serie di profili sia dall’istituto che ha posto in essere il primo rapporto intermedio di ispezione cioè l’ICMQ, che dalla commissione lavori pubblici. I rilievi sono tanti e mettono in discussione, ancora oggi, tutto il sistema tranviario. In particolare la tratta di via Libertà, che dovrebbe essere senza catenaria e barriere, e proprio il sistema di compatibilità di questa parte del tram, con la restante già realizzata, è stata oggetto di diversi rilievi. Allo stato attuale non si possono spendere le somme previste per la realizzazione del tram. Noi stavamo discutendo un piano che era dell’elenco del 2020, un periodo ormai passato e abbiamo tolto da quell’elenco la linea A perché non ci sono i presupposti per arrivare ad un impegno di spesa“.
Il sindaco Orlando ha già dichiarato che i responsabili di questa storia pagheranno. Lei si sente responsabile?
“Sono d’accordo con il sindaco Orlando. Mi associo alla sua richiesta di far sì che i responsabili dell’eventuale perdita del finanziamento, che deve andare all’impegno di spesa entro e non oltre la fine del 2022, debbano pagare il conto. Certo, i responsabili non saranno e non si possono trovare all’interno del Consiglio Comunale. Questo perché lo stesso Consiglio sull’elenco annuale del 2022 non ha ancora potuto esprimersi, perché deve approvare quello relativo all’anno 2021 e, solo dopo, quello del 2022, che sono atti proposti dalla Giunta che, ad oggi, non ha presentato nulla“.
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La linea A del tram non avrebbe permesso alla città di avere una mobilità più green?
“Non si può parlare di progetti futuri. Nel momento in cui avremo la validazione di un progetto che prevede la linea del tram in via Libertà e ci saranno tutti gli attestati di realizzabilità e fattibilità ne discuteremo e saremo disponibili a rivedere la nostra posizione. Non si può pretendere che si faccia un voto in bianco senza avere le certezze. Tra l’altro, gli Uffici hanno cercato di prendere in giro il Consiglio Comunale. Siamo arrivati alla votazione e avevano nascosto che il primo rapporto d’ispezione del tram ha una serie di criticità non risolte. Così come era stato nascosto che il Comune era sostanzialmente in dissesto. Abbiamo scoperto che, già da due settimane, la Giunta aveva in mano la richiesta di dissesto da parte del ragioniere generale e questa non è stata comunicata al Consiglio Comunale. Noi, quindi, abbiamo fatto discussione falsata posta in essere dal sindaco, dagli assessori e dagli Uffici, che non hanno portato a conoscenza delle informazioni di cui noi avevamo il diritto di sapere per poter decidere in maniera piena rispetto a quello che erano i fatti. Per fortuna abbiamo agito in questo modo e non abbiamo firmato deleghe in bianco ad una Amministrazione che, non solo, ha dimostrato di essere incapace ma, soprattutto, di non perseguire l’interesse pubblico“.
Lei in Aula ha dichiarato, e cito parole sue, che “stralciare significa mettere da parte”. Questo significa che se il progetto dovesse essere ripresentato sarebbe favorevole?
“Se la validazione di questo progetto avverrà e saranno superati tutti i profili di criticità, noi saremo pronti rivedere la nostra posizione. Poi, c’è una questione. Non è vero che questo progetto è posto in essere su una base di una pianificazione generale che lo prevede. Il progetto è stato inserito nel piano regolatore presentato in Consiglio Comunale ma non ancora approvato e nel Pums non approvato. Prima si è realizzato il progetto del tram e, solo dopo, si è calato all’interno di atti di pianificazione che ancora devono essere approvati dal Consiglio. Quindi si è fatta una operazione inversa rispetto a quello che si sarebbe dovuta fare. Noi avremmo anche gradito che l’Amministrazione coinvolgesse prima i cittadini in dibattito pubblico. La tratta A, inoltre, non attraversa avanti e indietro nella stessa via. L’andata si fa da via Libertà, il ritorno da una via parallela. La mobilità in questa città fa schifo e fa schifo ma non perché non è stato realizzato il tram in via Libertà. Le macchine sono tante perché questa città e questi amministratoti non sono stati capaci di trovare le soluzioni. Dove oggi c’è il tram il traffico non è migliorato, anzi peggiorato“.
Il progetto della linea A è stato stralciato, il Comune ha speso 14 milioni. Sono soldi buttati?
“Non ci sono soldi buttati. La progettazione deve arrivare ad una conclusione, se non dovesse arrivare, a quel punto, saremo noi a chiedere alla società dei progettisti indietro i soldi e il risarcimento del danno. Se la progettazione si dovesse concludere andremo avanti con l’opera. In questo momento l’Amministrazione e gli uffici avrebbero dovuto diffidare i progettisti. Non abbiamo un progetto definitivo, la società che si è appaltato il progetto della realizzazione deve fare presto e deve fare anche bene“.
Con l’Assessore Catania è nata una querelle sui social. Lo stesso assessore l’ha invitata ad un confronto pubblico. Può spiegare cosa è successo?
“Non rispondo ad attacchi e provocazioni da parte di un assessore sfiduciato che, ormai, disperato cerca di trovare nell’aggressione al proprio avversario politico la propria vita ed esistenza. Ritengo che la verità sia sotto gli occhi di tutti, non rispondo a sterili polemiche e non farò mai un confronto con un assessore sfiduciato dal Consiglio Comunale e che, quindi, il consiglio comunale non riconosce. Vorrei, però, che si parlasse dei mille problemi della città. Trovo deprimente che la sinistra di questa città, invece di occuparsi degli ultimi e dei mille problemi sociali ed economici, abbia come obiettivo unico il discorso del tram e dall’altra parte presenta, come successo in questi giorni, la richiesta per togliere tutte le agevolazioni Tari agli ultimi. L’assessore alla mobilità deve occuparsi dello stato delle strade e dei marciapiedi. Siamo senza manutenzione ordinaria e straordinaria di strade e marciapiedi, questo perché l’Amministrazione non è riuscita ad andare a gara rispetto ai servizi tolti alla Rap. Abbiamo un sistema cimiteriale che grida vendetta ogni giorno. Il problema è anche il cosiddetto sistema Orlando che è fallito, è fallito perché è stato un sistema solo a parole. Un sistema che ha preso in giro i cittadini“.
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Consigliere, lei durante l’ultima tornata elettorale è stato in corsa per il ruolo di sindaco, maggio si avvicina. Cosa farà Ugo Forello?
“Sono pronto a mettermi a disposizione della città in un progetto civico che veda nella rinascita di Palermo il suo punto centrale. Ugo Forello non sarà certamente un candidato a sindaco. Ritengo che l’esperienza acquisita nell’ambito di bilancio e patrimonio in questa città possa essere utile per un futuro mandato che possa determinare una nuova rinascita di Palermo“.