“La politica si dovrebbe fare molte domande ad esempio perché il lavoro del forestale, che è molto faticoso, non è inquadrato come lavoro usurante e come mai c’era un nostro collega che lavorava a 67 anni. Il povero Paolo era ancora idoneo a due mesi dalla pensione”. Lo dice Giovanni Cavallaro dirigente responsabile dell’Ispettorato ripartimentale forestale di Messina parlando di Paolo Todaro, il forestale morto ieri in servizio in un incidente stradale dopo essere caduto in un un dirupo mentre stava andando a spegnere un incendio con la sua autobotte a Messina. ‘Paolo – prosegue – era un lavoratore instancabile e pur dovendo andare in pensione a settembre, voleva lavorare sempre sul campo e non in un ufficio. La politica dovrebbe interrogarsi anche sulla demonizzazione che spesso è stata fatta sui forestali e sul loro lavoro. Ad esempio Paolo ancora a 67 anni era come la maggior parte dei forestali precario perchè era centounista, cioè lavorava 101 giorni l’anno. Questa situazione anche perché molti politici hanno fatto campagne elettorali e hanno convinto l’opinione pubblica che il nostro lavoro non è indispensabile e che noi eravamo parassiti. In verità il nostro lavoro è fondamentale per l’ecosistema e per salvare molte vite umane. Sarebbe opportuno si rivedessero questi giudizi e la politica dovrebbe intervenire per stabilizzare tanti lavoratori come Paolo”. (ANSA).
Forestale morto nel Messinese| “Mancavano due mesi alla pensione”
Il dirigente Giovanni Cavallaro: "Paolo era un lavoratore instancabile. La politica dovrebbe farsi molte domande"
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