Forestali, monta la protesta |Occupazione il 26 marzo

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21 Marzo 2013, 18:10

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Conferenza stampa del Sifus

CATANIA – Adrano, Randazzo, Linguaglossa, Mineo, Licodia Eubea e Linguaglossa. Sono questi sei, ma la lista potrebbe ancora crescere, i comuni della provincia etnea che saranno coinvolti nella manifestazione di protesta indetta dal Sifus, Sindacato forestali uniti per la stabilizzazione, per il prossimo 26 marzo. Oggi è stato presentato il programma delle azioni programmate: saranno occupate simbolicamente le aule consiliari dei comuni per contestare la totale assenza nell’agenda politica della Regione del comparto agroforestale.

“Molti dei lavoratori, devono ancora percepire gli stipendi relativi al 2012 e nessuno stralcio di programmazione degli interventi nei boschi, capace di tenere conto delle necessità del ciclo biologico delle piante, è stato, ad oggi, adottato”. Dichiara il segretario del Sifus Maurizio Grosso a LiveSiciliaCatania. Nel territorio etneo e calatino sono oltre 4500 tra personale della manutenzione boschiva e antincendio. “Forze lavoro – continua Grosso – che rischiano di non avere nessuna certezza sul loro futuro”. Molti di loro devono ancora ricevere lo stipendio di novembre e dicembre 2012.

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Il sindacato per il comparto ha presentato al Presidente della Regione Rosario Crocetta una proposta di legge sulla stabilizzazione che “si basa sulla pubblica utilità e trasformerebbe la normativa – spiega il segretario del Sifus – in una di tipo strutturale in quanto diventerebbe finanziata dai fondi regionali e, oltre a far risparmiare alle casse regionali 300 milioni di euro, permetterebbe una migliore programmazione per la tutela del patrimonio boschivo della Sicilia”. Sono quattro i punti cardine su cui non desisteranno i forestali: la garanzia dei livelli occupazionali del 2011,  l’accelerazione dell’iter procedurale dell’approvazione della proposta di legge sulla stabilizzazione promossa dal Sifus, – l’immediato pagamento degli stipendi ai forestali che non li hanno ancora percepiti; la liquidazione degli arretrati contrattuali; e il rinnovo del contratto integrativo regionale (che è scaduto da 12 anni).

Dopo questa azione simbolica se non ci saranno risposte da parte della Regione il sindacato promette manifestazioni in piazza e proteste eclatanti.

 

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21 Marzo 2013, 18:10

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