06 Settembre 2015, 17:25
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PALERMO – Il mondo della Formazione siciliana è sempre più nel caos. Migliaia di lavoratori rischiano di restare senza stipendio e privi di qualsiasi misura di sostegno al reddito finché non ripartiranno i corsi. E cioè, tra almeno 8-9 mesi secondo le stime dei sindacati.
“Un dramma sociale prima ancora che lavorativo – dice Giuseppe Raimondi della Uil –. Tutto parte dalla decisione adottata lo scorso anno dal ministero del Lavoro di escludere gli enti di formazione dai beneficiari della cassa integrazione in deroga”. Una decisione che Raimondi giudica “discriminatoria” alla quale la Uil si è anche opposta con un reclamo al comitato europeo per i diritto sociali. L’obiettivo è quello di portare il ministero davanti alla Corte di giustizia europea.
Cgil, Cisl e Uil hanno anche chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico presso il governo nazionale per affrontare l’emergenza. “Un vertice essenziale – spiega Raimondi -. Ci sono migliaia di famiglie coinvolte. Occorre capire se e come la Formazione può garantire tutti i lavoratori, eventualmente anche differenziando le soluzioni, ma non dimenticando nessuno”.
“In questo momento il tavolo tecnico è indispensabile – aggiunge Giovanni Migliore della Cisl – perché adesso tocca alla politica dare le risposte. Ci devono dire cosa faranno questi lavoratori fino a quando non ripartiranno i corsi”.
Cgil, Cisl e Uil che lunedì sono attesi dall’incontro con l’assessore alla Formazione Mariella Lo Bello e l’assessore al Lavoro Bruno Caruso. Un vertice al quale i sindacati arrivano con spirito collaborativo. “Ma se non otterremo risposte – avverte Migliore – siamo pronti ad alzare i toni, anche con azioni di protesta. Non possiamo permetterci di essere complici del sistema”.
Nei giorni scorsi dall’assessorato alla Formazione si faceva strada l’ipotesi di una riduzione degli stipendi più alti per garantire i livelli occupazionali. Ma i sindacati precisano di non aver ricevuto da parte dell’assessore alcun tipo di proposta. “Ma non precludiamo alcuna strada, e arriveremo all’incontro di lunedì con il massimo spirito di collaborazione – afferma il sindacalista Uil Giuseppe Raimondi -, purché si torni presto a lavorare”.
E intanto, alcuni operatori della formazione minacciano di boicottare per protesta la Festa dell’Unità, in programma a partire dal 24 settembre ai cantieri culturali della Zisa. “Bloccheremo la manifestazione del Pd, perché a Palermo non c’è proprio niente da festeggiare”, afferma Vincenzo La Barbera, lavoratore della formazione, promotore del movimento “vittime della rivoluzione crocettiana”. Una protesta che si muove anche in rete, con una mobilitazione su facebook, e alla quale si stanno unendo anche alcuni tra ex Pip e lavoratori forestali. “Il Pd è il partito di maggioranza – spiega La Barbera – e con la nostra protesta vogliamo che si carichi della responsabilità di trovare una soluzione al nostro problema”.
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06 Settembre 2015, 17:25