PALERMO – Arrivano 16 milioni dalla Regione. E così, il Cerf può riavviare i corsi e richiamare a lavoro 408 ex dipendenti del Cefop. È stato pubblicato il decreto del dirigente generale del dipartimento Formazione Gianni Silvia, che di fatto “avvia” l’esperienza del nuovo Consorzio, che si è sostituito al grosso ente finito in amministrazione giudiziaria.
Il decreto ha avuto una sorta di corsia preferenziale, per le notevoli ricadute sociale legate allo stop dei corsi. Corsi che riguardano l’Avviso 20, e l’attività degli anni 2013-2014. Che viene “recuperata” solo oggi.
La vicenda affonda nella storia del Cefop, ente, come detto, finito in amministrazione giudiziaria e poi “ceduto” al consorzio Cerf, gestito anche da soggetti da tempo dentro il sistema formazione, come i dirigenti riferibili all’Anfe. Contro quella cessione si era espresso il dipartimento Formazione, allora guidato da Anna Rosa Corsello. Un “no” che si è tradotto anche nel mancato trasferimento al Cerf dei finanziamenti già assegnati al Cefop con l’Avviso 20: 32 milioni di euro (16 milioni per ognuno dei due anni di corsi). A quella decisione, il Cerf aveva opposto ricorso: e il Tar aveva sostanzialmente dato ragione al consorzio. La causa è ancora pendente di fronte al Cga. Ma l’assessorato alla Formazione, anche in seguito al consiglio dell’Avvocatura di Stato, ha deciso di operare tramite una transazione: al Cerf ecco 16 dei 32 milioni previsti.
Un’autorizzazione, quella della Regione, giunta in attesa che l’ente possa concludere i procedimenti di accreditamento, e che si attenga alle norme che riguardano gli altri enti come ad esempio la firma del “patto di integrità” e la creazione di un conto corrente esclusivamente dedicato alle spese per il personale. Personale che quindi potrà tornare presto a lavoro: saranno in 408. Una buona notizia, nel disastro della Formazione siciliana.
