02 Aprile 2009, 17:44
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Una commissione d’inchiesta per indagare sulla formazione professionale. Il via libera alla creazione di un organismo ispettivo che faccia luce sui guasti del settore è stato daro ieri mattina dall’Assemblea regionale siciliana con l’approvazione di un ordine del giorno. A proporne la costituzione, nonostante il parere contrario del governo, è stato un asse trasversale composto dal capogruppo dell’opposizione, Antonello Cracolici, sostenuto dal capogruppo dell’Udc, Rudy Maira, e da quello del Pdl, Innocenzo Leontini.
“La commissione di indagine dovrà essere costituita entro otto giorni – spiega Marianna Caronia, parlamentare del Pdl – e sarà composta da un minimo di sette deputati, scelti da tutti i gruppi parlamentari rappresentati a Sala d’Ercole”.
Quali poteri di indagine avrà?
“Potrà acquisire tutti gli elementi necessari a valutare l’operato dell’assessorato regionale, non solo sul piano formativo 2009, ancora bloccato, ma anche per quelli relativi agli anni precedenti. Si procederà al controllo dell’utilità dei progetti ammessi in passato, si farà un quadro dei livelli occupazionali, si verificheranno gli esuberi di personale previsti”.
Pochi giorni fa diecimila dipendenti della formazione che aspettano lo stipendio da sette mesi hanno manifestato e potrebbero tornare in piazza se domani non fosse pubblicato il nuovo piano in Gazzetta…
“E’ una protesta legittima. Con il blocco del piano formativo ci sono ritardi sugli enti ammessi e non ci sono certezze sui finanziamenti. Ci sono appena 194 milioni di euro in bilancio, contro i 263 dello scorso anno. Bisogna trovare una soluzione per la copertura. In finanziaria ci sarà un emendamento per rimpinguare il capitolo di spesa con altri 58 milioni di euro”.
Pensa che si possa arrivare ai mille esuberi ipotizzati?
“Il quadro emerso dalle riunioni in commissione non è positivo ma i livelli occupazionali vanno mantenuti. Sono tutte persone assunte a tempo indeterminato che tuttavia potrebbero avere problemi per una eventuale mobilità”.
Quale potrebbe essere la strada da seguire?
“La valuteremo. Bisognerà fare economie. Si potrebbe prevedere una doppia tabella, una con il consolidato degli anni scorsi, un’altra con i nuovi progetti che possono essere finanziati. Al momento l’idea di utilizzare le somme del fondo sociale europeo sembra difficile da percorrere”.
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02 Aprile 2009, 17:44