01 Novembre 2019, 17:17
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PALERMO – Le associazioni di categoria degli enti di Formazione tornano a chiedere il confronto all’assessore regionale Roberto Lagalla e a Salvatore Taormina, dirigente generale del dipartimento all’Istruzione e alla Formazione. “Con l’approssimarsi della chiusura del bilancio della Regione Siciliana – scrivono nella nota rivolta all’assessore Anfop, Asef, Assofor, Cenfop Forma Sicilia, Confinpresaitalia Iform e Federterziario – abbiamo una grave preoccupazione che il sistema della Iefp così come quello della formazione professionale piombi nella paralisi finanziaria”.
Nella lettera in cui si chiede la convocazione al tavolo per un confronto vengono individuati tutti gli argomenti all’origine della preoccupazione. Si parte dai corsi di istruzione e formazione professionale, i corsi alternativi alla scuola tradizionale, ma pur sempre connessi all’obbligo scolastico. I percorsi durano tre o quattro anni e portano a conseguire la qualifica professionale al terzo anno e cioè una qualifica che fa consente di potere lavorare presso terzi. Al quarto anno invece si consegue il diploma professionale che permette di mettersi in proprio.
I corsi Iefp di primo anno sono partiti, ma da ciò che scrivono gli enti di formazione “la mancata emissione dei Cup (Codice unico di progetto, ndr) e relativa decretazione di finanziamento pregiudica la tempistica di emissione dei primi acconti. Centinaia di percorsi in svolgimento – si legge nella lettera – rischiano di restare senza copertura finanziaria fino alla prossima primavera”. Poi c’è la questione degli anni successivi al primo. “La mancata pubblicazione della graduatoria definitiva – commentano – ha di fatto già precluso nella tempistica la possibilità di erogare i primi acconti entro la chiusura del bilancio regionale”.
A spaventare le associazioni datoriali, quindi, è il fatto che non si arrivi a pagare gli acconti prima che la cassa regionale chiuda, cosa che accade, in genere nelle prime settimane di dicembre, portando così il blocco dei pagamenti. In merito agli enti dell’avviso 2 già finanziati “l’emissione dei secondi acconti – affermano -, seppure vi è stata una prima tranche di mandati, prosegue a rilento col rischio che non tutte le richieste di secondo acconto potranno essere evase entro la fatidica data di chiusura del bilancio”.
Inoltre ci sono gli enti che rientreranno nell’avviso con lo scorrimento della graduatoria. “La mancata emissione – scrivono gli enti di formazione – di molti decreti di finanziamento relativi allo scorrimento delle domande di riserva finanziaria, preclude ogni possibilità di chiedere per tempo i primi acconti. Duole costatare che, come lo scorso anno, i decreti probabilmente verranno emessi tra novembre e dicembre con l’aggravio che gli enti saranno costretti a partire entro 30 giorni, senza aver ricevuto nulla”.
Criticità vengono segnalate anche rispetto all’avviso 20. In questo caso le associazioni datoriali della formazione segnalano che “la mancata produzione dei saldi relativi a progetti risalenti al 2015 rischia di fare esplodere numerosi contenziosi giudiziari, per altro già in essere in taluni casi, tra Enti e creditori e di riflesso tra Enti e Regione Siciliana”.
Insomma, occorre fare presto. “L’Ufficio di Ragioneria – concludono – unico collettore di tutti i pagamenti, di tutte le filiere e di ogni qualsivoglia mandato di pagamento inerente il Dipartimento, rischia di implodere stante la mole di mandati che quest’ultimo riceverà nei mesi di novembre e dicembre”.
Ma le richieste non si fermano qui. Sul versante delle politiche attive del lavoro, infatti, le associazioni datoriali Anfop, Asef, Assofor, Cenfop e Forma Sicilia, con un’altra nota, chiedono di essere ricevute dall’assessore alla Famiglia e al Lavoro Antonio Scavone e dal dirigente generale del dipartimento al Lavoro Francesca Garoffolo. Al centro dell’incontro dovrebbe esserci “le criticità emerse nel nuovo sistema di accreditamento dei soggetti pubblici e privati per l’erogazione dei servizi per il lavoro in Sicilia”.
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01 Novembre 2019, 17:17