Cronaca

Formazione professionale, arresti e sequestri: politici sotto accusa

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17 Ottobre 2024, 09:06

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PALERMO – I soldi della formazione professionale finanziati dall’Unione europea sarebbero stati spesi per finanziare il movimento politico Via fondato Nino Papania e aumentare il consenso elettorale.

Sarebbe stato l’ex senatore trapanese l’ideatore del meccanismo illecito scoperto dalla sede palermitana della Procura europea e della Procura di Marsala. Il politico viene raggiunto da una nuova misura cautelare dopo che lo scorso settembre è stato arrestato per scambio elettorale politico-mafioso.

“Bancomat formazione”

Secondo la ricostruzione dei pm europei Calogero Ferrara e Amelia Luise, e del procuratore di Marsala Fernando Asaro, la formazione professionale sarebbe stata usata come un “bancomat” dalla politica. Bancomat ma anche luogo di privilegi.

Quattordici persone sono state raggiunte da una misura cautelare personale – fra arresti domiciliari, divieto di dimora e di contrattare con la pubblica amministrazione – ma gli indagati sono in tutto 24 fra cui sei esponenti politici locali.

Parenti e amici, pur non avendo le competenze necessarie, avrebbero ottenuto lavori, nomine e promozioni negli enti di formazione in cambio del sostegno elettorale.

I finanzieri dal Nucleo di polizia economico-finanziaria di Trapani stanno eseguendo una serie di perquisizioni. I reati contestati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, corruzione, malversazione e di condotte di riciclaggio e autoriciclaggio.

Gli uomini chiave dell’inchiesta

Oltre a Papania un ruolo chiave avrebbero avuto Ignazio Chianetta, esponente del movimento Via (Valori, impegno, azione) di Marsala, Manfredi Vitello, consigliere del comune di Cinisi in provincia di Palermo, e Angelo Rocca, dirigente regionale dell’Mpa poi responsabile provinciale del movimento Via.

Il meccanismo ruotava attorno agli enti Cesifop (Centro Siciliano per la formazione professionale), Ires (Istituto di studi e ricerche economiche e sociali) e Associazione Tai che avrebbero ottenuto indebitamente finanziamenti gravanti sul Programma Operativo Fondo Sociale Europeo 2014/2020 per oltre 8,7 milioni di euro da destinare allo svolgimento di corsi di formazione e di progetti in ambito sociale.

Progetti che in parte non sarebbero stati organizzati. Dei finanziamenti previsti circa ottocentomila euro sono stati già percepiti e impiegati, secondo l’accusa, per “spese personali o connesse a iniziative di sostegno del movimento politico Via e a campagne elettorali”. Altri 2,5 milioni di euro stavano per essere erogati.

Sequestri per 9 milioni

Il gip ha ordinato il sequestro per equivalente di circa 1 milione di euro, pari all’ammontare delle somme che sarebbero state malversate o riciclate, nonché il sequestro preventivo dei circa 8 milioni di euro residui già finanziati.

Tra i 24 indagati anche esponenti politici che rivestono o hanno rivestito cariche nei Comuni di Marsala, Custonaci, Buseto Palizzolo, Calatafimi-Segesta, Castellammare del Golfo ed Erice. Avrebbero contribuito al sistema messo in piedi dall’ex senatore Nino Papania.

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17 Ottobre 2024, 09:06

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