Accolti i ricorsi di alcuni enti | Formazione, in bilico l’Avviso 8

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22 Aprile 2017, 18:50

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PALERMO – Di sicuro c’è che il Tar ha accolto una decina di ricorsi, fissando una nuova Camera di consiglio per il 4 luglio prossimo. Quanto basta per far tremare ancora una volta il discusso Avviso 8 della Formazione professionale.

L'avvocato Calogero Marino

Il bando da 136 milioni di euro che dovrebbe far ripartire i corsi, insomma, è nuovamente in bilico, dopo che i giudici hanno deciso di accogliere i ricorsi di una ventina di enti di formazione, assistiti dagli avvocati Calogero Marino, Girolamo Rubino e Lucia Alfieri.

Questo è quanto filtra al momento. Non è ancora chiaro, però, in cosa consista l’accoglimento del ricorso. Un ricorso che chiedeva la sospensiva del bando e in subordino il riconteggio dei punteggi attributi agli enti ricorrenti.

Nel ricorso, i legali Marino, Rubino e Alfieri lamentavano diversi vizi. A cominciare dal mancato rispetto dei criteri sanciti dal Piano operativo del Fondo sociale europeo. Secondo gli enti e i loro avvocati, diversi di questi paletti sarebbero stati abbattuti, consentendo così delle valutazioni inique e persino illogiche. A cominciare dalla composizione dei nuclei di valutazione che hanno scandagliato i progetti attribuendo i relativi punteggi. Comitati che, secondo i legali che assistono gli enti, avrebbero dovuto comprendere degli esperti e degli esterni per un totale di sette componenti. La Regione invece ha intanto “esteso” il numero dei membri del nucleo, portandolo a dodici. Le lamentele riguardano anche l’interpretazione di alcuni requisiti previsti nel bando. A cominciare da quelli relativi all’affidabilità degli enti. I ricorrenti lamentano, ad esempio, che medesimi punteggi sono stati attribuiti ad associazioni che vantavano un’esperienza assai diversa nel settore.

E ancora, tra le presunte anomalie del bando, quelle relative alla valutazione sull’esperienza degli addetti alla formazione. Il bando, infatti, prevedeva una premialità per quegli enti che potevano contare su dipendenti con dieci anni di esperienza didattica o professionale. Un “premio” che però le associazioni avrebbero ottenuto anche con la semplice “promessa” di adeguare il proprio organico a quei requisiti. E ancora, secondo gli enti che hanno deciso di opporsi alle graduatorie, l’Avviso non prevede la “piena conformità” alle norme relative agli appalti pubblici. L’assessorato si sarebbe infatti limitato a estrapolare solo alcune delle cause che impediscono a un soggetto di accedere a finanziamenti pubblici.

Si attende adesso il dispositivo dell’ordinanza, che chiarirà quale sarà la portata della pronuncia del Tar. Di sicuro c’è che l’Avviso 8 torna in bilico. Una condizione in cui rischia di rimanere almeno fino al prossimo luglio.

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22 Aprile 2017, 18:50

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