Formazione, rischio di nuovi ricorsi | Battaglia sulle assunzioni negli enti - Live Sicilia

Formazione, rischio di nuovi ricorsi | Battaglia sulle assunzioni negli enti

I sindacati: "Qualcuno non rispetta le regole". Gli enti: "Se non partiamo, costretti a licenziare". E la Regione si rivolge all'Ufficio legale.

VERSO L'AVVIO DEI NUOVI CORSI
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PALERMO – È guerra tra i lavoratori vecchi e nuovi della formazione. I sindacati si preparano alla battaglia legale, mentre gli enti parlano di licenziamenti e l’assessorato alla formazione si rivolge all’ufficio legislativo per decidere quale strada imboccare.

Insomma, il settore è ancora nel caos nonostante l’avvio dei nuovi corsi, dopo tre anni di stop, sembrasse ormai imminente. Da giorni, ad esempio, monta la polemica rispetto alla possibilità che gli enti di formazione non abbiano dato priorità ai lavoratori nell’albo dei formatori nell’assunzione delle nuove figure. Un accordo sindacale di poche settimane fa aveva ribadito i principi previsti da una norma regionale. Lo spirito? Cercare di tutelare i lavoratori dell’albo. O almeno così l’accordo era stato salutato dai sindacati.

Molti enti, però, affermano di non avere reperito in quell’elenco le professionalità necessarie per l’avvio dei corsi, rivolgendosi all’esterno. E così, ecco partire le verifiche del nucleo dei carabinieri dell’ispettorato del lavoro che ha avviato delle visite negli enti per accertare la regolarità delle procedure di selezione dei formatori. 

Il rischio però adesso è quello dello “stallo”, secondo alcuni rappresentanti degli enti. “Abbiamo – dice Joseph Zambito, in rappresentanza dell’Anfop – una posizione di massima disponibilità rispetto all’esecuzione dell’accordo trilaterale perché intendiamo salvare i livelli occupazionali. Per questo i bandi degli enti iscritti alla nostra associazione per l’acquisizione dei formatori non si sono limitati a prevedere la priorità ai lavoratori dell’albo ma hanno addirittura fissato una riserva degli stessi. Ma, ci sono dei corsi formativi previsti dal catalogo – spiega Zambito – per cui è previsto l’uso di professionalità non presenti nell’albo. È il caso degli esperti di Braille per i corsi di assistenza all’autonomia o per quello dei consulenti per l’immagine per il corso di make up artistico. In questi casi una volta verificata l’indisponibilità abbiamo cercato nuovi formatori motivando ampiamente il mancato ricorso all’albo”.

Ma il cortocircuito, per Zambito sta altrove. “Le verifiche – continua- stanno causando ritardi per tutti quegli enti che hanno presentato tutti i documenti nei tempi (fissati per il 10 Agosto), hanno rispettato le regole e perciò attendono il decreto di finanziamento. Infatti, il contatore dei costi gira: abbiamo gli affitti delle sedi vuote da pagare e, se non partono i corsi, entro quindici giorni dovremo mettere in mobilità i lavoratori”.

Zambito descrive il clima teso che si respira nelle sedi degli enti di formazione per via delle visite dell’ispettorato del lavoro. “Abbiamo fatto le assunzioni mediante una piattaforma e quindi i dati sono inconfutabili e già a disposizione del dipartimento. Siamo d’accordo – prosegue – che l’assessorato assegni di diritto un lavoratore dell’albo ove ravvisi irregolarità ma chiediamo che siano emanati i primi bandi per rassicurare il settore. Non c’è bando che non citi l’accordo di luglio e tutti gli enti sanno di rischiare l’accreditamento. Quale ente – si domanda Zambito – sarebbe così irrazionale da mettere a repentaglio tutto per favorire un lavoratore nuovo?”

Intanto però, a sentire, i sindacati qualche ente non avrebbe rispettato tutte le regole del gioco. I rappresentati dei sindacati confederali, Graziamaria Pistorino di Flc Cgil, Giovanni Migliore della Cisl e Giuseppe Raimondi e Antonino Panzica, rappresentano infatti una situazione leggermente diversa rispetto a quella descritta dai titolari degli enti. “L’assessorato vada avanti con i controlli”, dicono in coro, pur aprendo a qualche deroga in casi eccezionali.

“Però – racconta Graziamaria Pistorino – rispetto della previsione di ricorso ai lavoratori dell’albo ci è stato rappresentato un malessere diffuso fra i lavoratori e stanno pervenendo alcune notizie di presunte irregolarità. Fenomeni – puntualizza la sindacalista della Flc Cgil – che certo riguardano alcuni bandi di alcuni enti. Le segnalazioni al momento che stiamo vagliando in particolare riguardano alcune premialità conferite a titoli e a colloqui che avrebbero privilegiato lavoratori non iscritti all’albo. Non escludiamo che ove dovessero esserci i presupposti giuridici provvederemo ad avanzare i nostri ricorsi, ma è ancora presto per dirlo”.

“Abbiamo ricevuto – conferma il Giovanni Migliore sindacalista della Cisl – parecchie segnalazioni. C’è gente che ci ha raccontato che al suo posto è stato preferito un laureato, nonostante il lavoratore senza laurea avesse anni di insegnamento d’inglese alle spalle. E – prosegue Migliore- ci pervengono notizie di bandi tenuti in vita solo per tre giorni sotto Ferragosto”.

“Nel caso in cui dovessero risultare irregolarità – afferma Antonino Panzica della Uil -, non esiteremo a chiedere la revoca dell’accreditamento per quegli enti che hanno preferito la candidatura di soggetti non iscritti all’albo piuttosto che di quelli iscritti”. Il sindacalista della Uil inoltre esprime soddisfazione per le deroghe firmate con l’Associazione Anfop e per il fatto che nell’accordo sia stata ottenuta la disponibilità a far conseguire a ciascun lavoratore il completamento delle 36 ore settimanali.

L’assessorato ribadisce la posizione espressa nei giorni scorsi dall’assessore Roberto Lagalla che nei giorni scorsi aveva dichiarato: “La Regione sta solo facendo dei controlli e delle verifiche, nessun blocco dei decreti”. Da Viale Regione Siciliana fanno sapere, però che la questione, oggi, è all’attenzione dell’ufficio legislativo. La Regione vuole capire come muoversi nel nuovo, vecchio caos della Formazione.


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