08 Agosto 2018, 20:09
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PALERMO – Il presidente della Regione Nello Musumeci ha scritto oggi al ministro del Lavoro Luigi Di Maio per chiedere l’apertura di un tavolo di confronto per affrontare “le particolari difficoltà” della Formazione professionale e degli operatori degli sportelli multifunzionali, “uno spinoso bacino di crisi – scrive Musumeci – che coinvolge circa ottomila famiglie siciliane”. “Al di là di ogni possibile valutazione sulle origini e sulle cause che, in un lungo arco temporale, hanno generato nel settore il sovradimensionamento degli addetti – prosegue la lettera – si consolida oggi una vera e propria emergenza sociale i cui impatti umani ed economici non sono ulteriormente tollerabili”.
“A questo punto – chiede Musumeci nella comunicazione inviata a Di Maio e al sottosegretario al Lavoro, Claudio Durigon – con l’intento di definire condivise linee di azione, ritengo utile e necessario richiedere un confronto con il Ministero, al fine di individuare sostenibili obiettivi e programmare adeguati interventi volti ad arginare e risolvere la descritta situazione di crisi”. Il tavolo di confronto dovrebbe essere finalizzato “a pianificare il processo di risanamento del comparto, sulla base di una puntuale ricognizione degli strumenti giuridici e delle risorse finanziarie a disposizione”.
L’iniziativa del governatore siciliano nasce anche in seguito all’incontro di qualche settimana fa del ministro Di Maio con una delegazione di lavoratori della Formazione che era arrivata fino a Roma per protestare contro la mancata applicazione di leggi che li riguardano, tra le altre anche la norma sulla ricollocazione degli ex sportellisti presso i centri per l’impiego con mansioni legate alle politiche attive del lavoro. Di Maio, successivamente, ha anche incontrato gli assessori regionali al Lavoro di tutte le regioni d’Italia e ha affermato di volersi impegnare per il potenziamento dei centri per l’impiego, così come previsto anche da un emendamento appena approvato con il “decreto dignità”.
“Un grande atto di responsabilità da parte della politica regionale – scrivono in una nota Usb, Cobas, Lavoratori liberi ex Sportelli multifunzionali e gli Irriducibili della Formazione professionale – che scongiura la perdita di migliaia di posti di lavoro. Le problematiche della formazione professionale hanno assunto le caratteristiche di una vera e propria emergenza sociale ed è grazie ai lavoratori e alle sigle che hanno creduto che l’unica soluzione per ottenere strumenti economici e legislativi era l’intervento governativo che oggi si intravede uno spiraglio di speranza per la fuoriuscita di un ‘inferno’ durato troppi anni”. “Le sigle promotrici di questo importante risultato – concludono – rimangono a disposizione di tutte le parti per una proficua e attiva collaborazione nella speranza di rivedere tutti gli ex lavoratori della formazione, riprendere il proprio posto di lavoro nel minor tempo possibile”.
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08 Agosto 2018, 20:09