Formazione, ritardi e futuro incerto | E la paura di nuovi licenziamenti - Live Sicilia

Formazione, ritardi e futuro incerto | E la paura di nuovi licenziamenti

La protesta degli enti, l'incombere di una sentenza che potrebbe far saltare l'avviso 8 e i posti di lavoro in bilico. Mercoledì un vertice.

PALERMO – Pagamenti in ritardo, sentenze che incombono, novità sugli accreditamenti e sui contratti di lavoro. Nel settore della Formazione le prossime settimane saranno dense di fatti e in qualche caso qualche evoluzione potrebbe stravolgere il comparto. Mentre si attendono i pagamenti dell’avviso 2, l’avviso 8 è in bilico e tutti temono che la macchina della Formazione torni a impantanarsi.

I ritardi nei pagamenti

Negli ultimi giorni le associazioni che riuniscono gli enti di formazione sono tornate a scrivere all’assessore alla Formazione Roberto Lagalla e al dirigente generale Salvatore Taormina per sollecitare il pagamento del secondo acconto di finanziamento dell’avviso 2. I corsi sono già quasi tutti conclusi ma nessuno fra gli enti avrebbe visto la seconda fetta di pagamento.

“Continuiamo ad anticipare spese e a fronteggiare debiti – hanno denunciato in una nota congiunta Anfop, Asef, Assofor, Cenfop, Forma Sicilia, Confimpresa Italia e Federterziario -, in attesa che le mirabolanti piattaforme informatiche della Regione Siciliana siano in condizione di stare al passo con la realtà e consentano lo sblocco dei pagamenti. Una realtà composta da migliaia di lavoratori che hanno operato per un intero anno portando a conclusione le attività affidate dalla Regione, che di contro ad oggi ha pagato solo il 50% di quanto dovuto e, in alcuni casi, nemmeno quello”.

La protesta è stata condivisa dalla Cisl Scuola. Il coordinatore regionale Giovanni Migliore ha definito “vergognoso il protrarsi dei ritardi”. “In generale – ha commentato il sindacalista – ultimamente sperimentiamo una totale assenza di confronto e di trasparenza mentre riteniamo sia necessario sedersi al tavolo e assumere decisioni veloci”.

Le richieste di incontro sono state così accolte e il dirigente generale ha convocato sindacati e datori di lavoro ad un tavolo tecnico che si terrà il prossimo mercoledì e in cui si tratterà degli adempimenti legati all’avviso 2 e della sperimentazione di percorsi di istruzione e formazione professionale alternativi alla scuola dell’obbligo.

Una sentenza che potrebbe fare saltare tutto

Le decisioni veloci devono essere assunte anche in vista di un’udienza del prossimo 25 settembre che potrebbe riportare il caos nella Formazione professionale siciliana. In quella data i giudici amministrativi dovranno infatti decidere sulla sorte dell’avviso 8, un bando che vale 136 milioni di euro. Se si dovesse rifare da capo il bando dovrebbero passare dei mesi prima che siano emanati i primi decreti di finanziamento. Fra gli operatori del settore sono circolate allora altre ipotesi e proposte da presentare al dipartimento. La prima è che la graduatoria venga riscritta sulla base di quello che dirà la sentenza. La seconda proposta è invece quella di rifinanziare con i 136 milioni l’avviso 2 seguendo la stessa graduatoria. Su ogni ipotesi pesa però un “salvo ricorsi” che fa sentire reale la paura di una nuova guerra tra gli enti.

Che dal canto loro hanno chiesto di conoscere qual è il piano B della Regione se la graduatoria dovesse essere impugnata. E non è così improbabile il possibile licenziamento dei lavoratori nel caso in cui i nuovi corsi non dovessero partire. Anche sul fronte sindacale questa paura non è stata negata. “Senza i nuovi corsi – ha spiegato Migliore – è chiaro che i rapporti a tempo determinato in scadenza potrebbero non essere rinnovati e il danno sarebbe enorme”.

Le novità nel settore

Nel frattempo nel mondo della Formazione arrivano due novità. La prima riguarda il contratto collettivo dei lavoratori. Nei giorni scorsi la giunta ha preso atto del contratto collettivo firmato da Federterziario scuola e dall’Ugl. In questo modo gli enti datoriali e i sindacati potranno decidere se applicare questo contratto o quello di Cgil, Cisl e Uil. Inoltre, il governo regionale nella riunione di mercoledì scorso ha approvato una modifica dell’accreditamento degli enti di formazione. Non dovranno più accreditarsi, infatti, sia le imprese che svolgono attività di stage e tirocinio sia i datori di lavoro, pubblici e privati, che svolgono attività formative per il proprio personale.


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