Formazione, Ugl: "La dispersione scolastica non è un business" - Live Sicilia

Formazione, Ugl: “La dispersione scolastica non è un business”

Il sindacalista Giuseppe Messina si rivolge al nuovo assessore Aricò: "Nel settore non ci sia Oligarchia né museruola"

PALERMO – “La dispersione scolastica non è business così come il settore non è di proprietà di qualche organizzazione sindacale. Basta con la speculazione sugli allievi, stop al “mercato delle vacche” e soprattutto, basta con l’esercizio del potere di controllo “a chiamata”.  La dispersione scolastica per  taluni soggetti economici, cresciuti a dismisura all’ombra di certa politica, è considerata solo un’occasione di guadagno e non una missione al servizio dei più sfortunati o in difficoltà e per altri, addirittura, costituisce puro esercizio del potere sul territorio. Così come le ispezioni sulle attività degli enti formativi sono fondamentali e vanno fatte a tutti indistintamente, atteso che tutti gli enti formativi devono essere posti sullo stesso livello e non si arrivi a prevaricare il diritto costituzionale ad applicare liberamente un CCNL riconosciuto e rappresentativo”.

Così Giuseppe Messina, Segretario Ugl Sicilia nell’esprimere la grande preoccupazione del sindacato sul futuro della formazione professionale in Sicilia all’indomani della nomina da parte del Governo Musumeci del nuovo assessore, Alessandro Aricò, chiamato ad un compito difficile per il residuo tempo a disposizione per dare un’impronta al settore ed aggiustare alcune storture, a partire dalla programmazione, già in ritardo, dell’anno scolastico 2022/2023 oltre alla continuità didattica dei secondi e terzi anni.

“L’Ugl da tempo combatte contro le distorsioni nel settore della formazione professionale – prosegue – che nel passato sono state sempre il preludio a scandali che hanno pregiudicato l’immagine e l’operatività del sistema formativo siciliano”.

Per il Segretario dell’Ugl siciliana “Sotto il mirino adesso c’è il segmento dell’Istruzione e della Formazione professionale (IeFP), comparto delicatissimo perché è rivolto ai minori in obbligo scolastico che per accedere ai percorsi triennali o quadriennali per l’ottenimento di una qualifica o un diploma professionalizzante, devono aver acquisito  il diploma di scuola media inferiore”.

“Non è concesso a nessuno, politica compresa, di scherzare sul futuro educativo, istruttivo e formativo dei giovani, perché oltra al danno sociale permanente si finisce col foraggiare la criminalità attraverso l’abbandono scolastico e la dispersione scolastica – chiarisce Messina”.

Che rilancia “Il comparto IeFP ha avuto negli ultimi anni una crescita nelle ore erogate e nei finanziamenti assegnati perché le Scuole dei Mestieri presenti sul territorio hanno saputo colmare il vuoto educativo e costruire presidi di legalità e di cultura, necessari a contrastare ogni forma di illiceità, soprattutto nei quartieri cosiddetti a rischio della grandi città come dei piccoli centri”.

“Ciò che va calmierato – spiega il dirigente sindacale dell’Ugl – è il regime di oligopolio che si è determinato nel comparto dell’Istruzione e Formazione professionale con una concentrazione in pochissimi soggetti di una rilevante quota di ore erogate e finanziate. Guardando ai prossimi anni, l’Ugl ha chiesto ripetutamente al Governo regionale, con chiarezza e senza retro pensieri, che la Regione Siciliana introduca un tetto di finanziamento complessivo per gli enti formativi, per prevenire la nascita a dismisura e senza controlli di sedi avventizie e temporanee non sempre collegate con il territorio, senza verifiche appurate e preventive sulla consistenza dei locali, delle attrezzature e dei laboratori ed ha alimentato il “mercato delle vacche”, una sorta di perverso meccanismo che ha alimentato la nascita della figura del ‘procacciatore d’allievi’, una sorta di mediatore a disposizione per riempire le classi senza logica educativa irrompendo a gamba tesa nella delicata fase dell’orientamento scolastico”.

“Come Ugl – conclude Messina – gridiamo il nostro dissenso rispetto a taluni ambienti sindacali che stanno cercando in tutte le maniere di metterci la museruola per escluderci nel settore della Formazione professionale dallo svolgimento dell’attività sindacale tutelata dalla Costituzione Italiana e dalle norme vigenti. Noi non ci stiamo e siamo pronti a qualsiasi azione pur di difendere la nostra rappresentatività, i nostri strumenti di contrattazione e la storia di una organizzazione sindacale che vale 72 anni”.


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