08 Febbraio 2018, 14:31
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PALERMO – La Procura regionale della Corte dei Conti chiede 700 mila euro di danni a Mario Re, ex primario del reparto di Rianimazione dell’ospedale Civico di Palermo. La prescrizione aveva “salvato” il medico nel processo penale per corruzione, ma il pubblico ministero Alessandro Sperandeo gli presenta il conto nell’invito a dedurre accompagnato da un contestuale sequestro. La Procura guidata da Gianluca Albo ha bloccato case e terreni a Palermo e Cianciana, paese dell’Agrigento dove Re è nato.
L’indagine svelò nel 2008 una serie di irregolarità e corruzioni nella gestione degli appalti per le forniture, truffe e peculati ai danni dell’azienda ospedaliera. Grazie alla compiacenza dei medici, e sfruttando l’escamotage dell’urgenza, le forniture sarebbero state gonfiate. Sotto inchiesta era pure finito il cardiochirurgo pediatrico Carlo Marcelletti, poi morto suicida.
Fu Giuseppe Castorina, amministratore di una ditta privata, a raccontare che “lui (Mario Re, ndr) aveva tutta una serie di benefit. Tra cene, congressi, viaggi. Noi di cene spendevamo da tre a quattromila euro al mese – mise a verbale -. E poi una Smart cabrio che ho fatto un passaggio di proprietà senza corresponsione di denaro da parte sua. Lui ha comprato un Mercedes S320. L’ha comprato lui, ha fatto un leasing e la rata mensile che lui pagava veniva prelevata in contanti da me. Almeno per questa macchina almeno cinquantamila euro li abbiamo usciti sicuro. Gli portavo ogni tanto un pezzo di uova di tonno”. E poi ci sarebbero stati i viaggi mascherati come “trasferte per i congressi” e gli abbonamenti in Tribuna allo stadio Barbera: “Facevo quattro abbonamenti l’anno, per me, mio figlio, il professore e suo figlio. Tribuna centralissima. Ogni anno ero duemila e quattrocento euro”. L’elenco dei benefit proseguirebbe con “Mont Blanc” e posti di lavoro: “Gli ho assunto una sua compaesana. Che lui me l’ha sponsorizzata”.
La prescrizione, però, ha spazzato via le accuse. Ora i pm contabili contestano al medico i danni per avere gonfiato i prezzi delle forniture e fatto scadere strumentazione presente in magazzino e non utilizzata pur di fare nuovi acquisti. Contestato anche il danno per il disservizio provocato ai pazienti del reparto. Ricevuto l’invito a dedurre Mari Re adesso si difenderà con le sue controdeduzioni. Se non dovessero essere ritenute convincenti sarà citato in giudizio.
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