06 Novembre 2013, 11:55
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RAGUSA – I carabinieri della Compagnia di Ragusa sono vicini alla completa identificazione del cadavere rinvenuto a fine settembre scorso nei pressi dello stadio di Santa Croce Camerina. L’autopsia, condotta in condizioni difficilissime a causa dell’avanzato stato di decomposizione del corpo, aveva permesso di capire che ci si trovava in presenza di una donna e non di un uomo come inizialmente s’era ipotizzato tratti in inganno dal tipo di abbigliamento di cui la defunta era vestita. Le radiografie e l’esame autoptico non avevano mostrato fratture ossee ma è stato impossibile stabilire se vi fossero state lesioni da punta e da taglio sul corpo poiché esso era in alcuni punti ormai talmente decomposto da non poter svolgere alcun accertamento.
In attesa dei risultati sull’esame tossicologico, i carabinieri di Ragusa si sono appigliati ad ogni più piccolo indizio al fine di tentare di dare un nome alla donna e capire il motivo della morte. Hanno quindi ascoltato un agricoltore di Santa Croce Camerina, con azienda agricola non molto distante al luogo di rinvenimento, che poteva aver dato lavoro alla donna. Di qui, sono risaliti a due fratelli rumeni, entrambi agricoltori e residenti ad Acate, che avevano avuto diretta conoscenza di una donna che attualmente è irreperibile. Peraltro uno dei due fratelli aveva acquistato un telefonino e un contratto di telefonia mobile per questa donna, anch’essa bracciante agricola, poiché aveva perso il telefonino. Infatti il telefonino rinvenuto accanto al cadavere è intestato al quarantacinquenne rumeno che sta aiutando i carabinieri di Ragusa a ricostruire l’intera vicenda.
La donna aveva smarrito la borsetta contenente i documenti d’identità e il telefono cellulare e il conterraneo collega di lavoro l’aveva aiutata acquistando per lei un telefonino nuovo presso un negozio di Vittoria. Ora i militari della Compagnia di Ragusa hanno un nome di battesimo di una donna rumena e sanno che essa ha due figli in Italia, uno in provincia di Ragusa e l’altro al nord. I militari stanno setacciando tutte le denunce di smarrimento di documenti presentate in provincia nei primi mesi del 2013. Vogliono scoprire il nome della denunciante al fine di rintracciare il figlio o i figli in Italia o tramite Interpol qualche parente in Romania al fine di comparare il DNA con quello del cadavere, sepolto senza identità presso il cimitero di Santa Croce Camerina. Se il cromosoma X del DNA dei figli della scomparsa dovesse coincidere con uno dei cromosomi del cadavere sepolto a Santa Croce, finalmente avremmo la certezza assoluta su chi fosse in vita la donna.
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06 Novembre 2013, 11:55