29 Ottobre 2015, 18:35
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AGRIGENTO – Il derby che poteva non esserci, sia da una parte che dall’altra, e invece c’è ancora. Quella tra Fortitudo Agrigento e Barcellona è una rivalità di lunga data, pronta a rinnovarsi sugli spalti del Palamoncada in quella che sarà la terza tappa del tour de force fortitudino senza Alessandro Piazza. Un vuoto che il Gigante ha saputo colmare nel migliore dei modi con un Saccaggi da favola, che nelle due sfide iniziate in quintetto ha collezionato una media di 25,5 punti a partita, confermandosi un elemento fondamentale per le rotazioni di coach Ciani. Due prestazioni superlative coronate da due vittorie, che adesso permettono alla Fortitudo di piazzarsi dietro soltanto alla sorprendente capolista Agropoli, ancora imbattuta.
Momento d’oro per la Fortitudo, così come per Barcellona, che come nella passata stagione sa di dover far fronte ad ambizioni decisamente ridotte rispetto a qualche anno fa, ma che allo stesso modo non ha intenzione di disputare un campionato da comparsa. Ne sanno qualcosa a Siena, la Mens Sana è tornata a mani vuote dalla trasferta del Palalberti. Trascinata dall’americano David Loubeau, l’Igea ha saputo superare un inizio di stagione problematico, trovando due vittorie meritate negli ultimi due turni. Quanto basta per mettersi a distanza di sicurezza dalle sabbie mobili che al momento bloccano Omegna, Biella e Roma, ma anche per guardare più da vicino il treno delle prime.
Fortitudo-Barcellona non è uno scontro diretto, però la classifica ad oggi concede solo due punti di differenza tra le due squadre. Coach Bartocci e i suoi potrebbero lasciarsi accarezzare dall’idea di fare il doppio colpaccio, ovvero quello di vincere il derby in terra nemica e operare un aggancio in classifica che sole due settimane fa sarebbe stato utopico. Magari continuando a puntare sulle armi che hanno permesso ai giallorossi di imporsi contro Siena, ovvero fisicità sotto canestro e gioco interno. Un modo per esaltare il gioco di Loubeau e non solo, sperando in segnali positivi anche dall’altro americano Michael Ojo.
Per Agrigento sarà invece l’ennesima partita con le rotazioni ridotte all’osso. Perché l’infortunio di Piazza ha sì dato a Ciani un Saccaggi di livello superiore in quintetto, ma ha tolto dalla panchina un fattore per spaccare le partite. Minuti in più per Federico Vai, che come negli scorsi playoff ha dimostrato di poter fare la sua parte, ma lui e Rino De Laurentiis sono le uniche vere armi a disposizione del coach friulano a partita in corso. Il tour de force, d’altronde, è soltanto agli inizi, e in casa Fortitudo già si sapeva di dover stringere i denti. In una sfida sentita come il derby con Barcellona sarà ben più che una necessità.
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29 Ottobre 2015, 18:35