03 Dicembre 2014, 12:39
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PALERMO – I deputati regionali di Forza Italia si scagliano contro il mutuo richiesto dalla Regione per pagare i debiti della sanità pubblica. Soprattutto perché la richiesta di questo mutuo è slegata dalla presentazione dei documenti finanziari – legge di Bilancio e Def – che permetterebbero di avere una chiara visione della situazione economica in cui si trova la Sicilia.
“È inammissibile che ci diano dei termini per presentare emendamenti alla legge di autorizzazione del finanziamento se ancora non hanno fornito al Parlamento regionale tutte le informazioni necessarie per avere una visione chiara. Abbiamo chiesto al governo, quindi – spiegano Marco Falcone e Riccardo Savona – la scheda tecnica del prestito e il piano di ammortamento del mutuo, oltre alla lista completa dei creditori della Regione. Dobbiamo sapere chi e perchè pagheremo”.
Secondo il capogruppo dei forzisti all’Ars, tra l’altro, il mutuo servirà per coprire soltanto i debiti fino al 2011, mentre resterebbero ancora da pagare quelli del 2012, del 2013 (pagati fino al 30 percento) e del 2014. “La capacità della Regione di indebitarsi è già stata raggiunta – dice Savona – quindi l’operazione della Regione sembra quanto meno azzardata e ricadrà sulle spalle dei siciliani”.
Duro attacco alla giunta Crocetta anche per quanto riguarda la “cacciata” del ragioniere generale Mariano Pisciotta. “Basta non rispondere ‘signorsì’ alle richieste del presidente o di qualche assessore – ironizza il vice capogruppo, Vincenzo Figuccia – per essere mandati via a sangue freddo, a prescindere dalla propria storia o dalla propria professionalità”. Addirittura, secondo Falcone, il ragioniere potrebbe essere stato mandato via perché “non avrebbe voluto firmare alcuni mandati”.
La richiesta dei parlamentari di Forza Italia è molto precisa: “Chiediamo al governo regionale un confronto urgente sulla situazione economico-finanziaria della Sicilia, e non dunque soltanto sul famoso mutuo”, dice Falcone. “Dobbiamo capire come intendono muoversi con la legge di Bilancio – prosegue il deputato – perché senza un intervento deciso sulle entrate, i cosiddetti residui attivi, non possiamo permetterci gli aggravi di spesa previsti: di 60 milioni di euro nel 2015 e di 79 milioni di euro nel 2016″. Proprio i residui attivi – ovvero le entrate non riscosse – saranno la garanzia con cui la Regione contratterà le condizioni del mutuo con lo Stato.
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03 Dicembre 2014, 12:39