13 Marzo 2022, 16:47
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PALERMO – Dentro Forza Italia, alla fine, i nodi arrivano al pettine dopo mesi di divisioni e incertezze sulla ricandidatura di Musumeci. La radiografia del partito la scatta Marco Falcone, assessore regionale alle infrastrutture, che sbotta e fa sapere chi che era palese da tempo: Forza Italia in Sicilia è spaccata. Insomma, la doppia tornata elettorale, Palermo Città e Palermo Regione, si trasforma in un vero e proprio calvario per i berluscones di Sicilia.
L’ultimo bisticcio arriva con la mancata partecipazione alla riunione di ieri sera all’Ars con la senatrice Licia Ronzulli, venuta a Palermo per fare il punto sulle prossime comunali e regionali, di “pezzi grossi” come gli assessori regionali Marco Falcone, Gaetano Armao e Marco Zambuto oltre a un drappello di deputati regionali.
Un assenza da leggere come una plateale contestazione circa la linea del coordinatore regionale Gianfranco Micciché, definita “ondivaga” da Falcone, e che avrebbe provocato, nel tempo, la fuoriuscita di nomi di peso: Salvatore Lentini, Nino Minardo, Giuseppe Milazzo, del sindaco di Catania Salvo Pogliese, Marianna Caronia, Francesco Scoma.
E’ lo stesso Falcone nomi a centellinare in nomi. “C’e’ un dibattito sereno anche se chiaro nel partito – dice – sulla ipotesi di ricandidatura a governatore di Nello Musumeci. Dopo 4 anni e 4 mesi di governo con Forza Italia, partito di maggioranza, non può che essere espresso un giudizio positivo sul governo. Il presidente della Regione viene invece attaccato ma per questioni interne a FI”.
Per Falcone gli azzurri “devono avere una posizione chiara nei confronti degli alleati non devono giocare posizioni di retroguardia in ragione di ruoli prefissati”. “E’ necessario – aggiunge – l’unita’ del centrodestra senza fughe in avanti e rivendicando la centralita’ del partito”.
Centrodestra che finora, per la corsa a sindaco di Palermo, e’ spaccato in più rivoli. Il candidato di Forza Italia è Francesco Cascio. “Cascio come candidato sindaco – prosegue Falcone – va benissimo. E’ stato portato dal presidente Renato Schifani in dissonanza con Micciche’. Fino a ieri il coordinatore regionale diceva che il candidato era Roberto Lagalla: non si possono avere posizioni altalenanti e non va messa a repentaglio la tenuta del centrodestra. Il partito va riorganizzato e necessita di collegialita’ e questo lo abbiamo detto al presidente Berlusconi”.
E sulla mancata partecipazione alla riunione di Forza Italia con Licia Ronzulli Falcone dice: “Non si fanno inviti alle 21 sulle chat o facendo chiamare dagli assistenti parlamentari. E’ un metodo inopportuno”. Non è da escludere che Ginfranco Micciché, una volta lette le parole di Falcone, possa agire di conseguenza.
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13 Marzo 2022, 16:47