Foss, i conti non tornano? "Servono gli ispettori per fare chiarezza" - Live Sicilia

Foss, i conti non tornano? “Servono gli ispettori per fare chiarezza”

La proposta di Lega e M5S è accolta anche dal commissario che replica alle accuse.

PALERMO – Fondazione orchestra sinfonica siciliana: arriva la bacchettata del collegio dei revisori dei conti. Il caso esplode in Commissione cultura con il parere del collegio dei revisori dei conti dell’ente che “esprime forti perplessità sulle coperture finanziarie” di atti transattivi e assunzioni a tempo indeterminato di due professori d’orchestra effettuati dal commissario senza avere richiesto “alcun parere all’organo di vigilanza”. 

I tasti dolenti

Sotto la lente d’ingrandimento del collegio c’è il bilancio di previsione 2021/2023. Il collegio mette nero su bianco che il contributo regionale 2022-2023 “risulta a legislazione vigente notevolmente ridotto in quanto la relativa autorizzazione di spesa è subordinata all’approvazione” di un’apposita legge regionale non ancora approvata. Da qui l’appunto del collegio nel parere sul bilancio di previsione di attenersi a “ricavi certi”. Il collegio ricorda a più riprese la necessità di razionalizzare la spesa come da piano di risanamento. Il collegio ritiene “che la procedura possa in essere dal Commissario non sia in linea con la normativa vigente sia per la mancanza di parere sulle coperture finanziarie che l’organo di controllo avrebbe dovuto esprimere preventivamente sia per il mancato rispetto della norma regionale in materia di divieto di assunzione a tempo indeterminato”, si legge nel documento. 

La Lega all’attacco

Le osservazioni del collegio hanno inevitabilmente sollevato un polverone. “I dati emersi oggi in Commissione cultura dell’Ars sulla gestione commissariale della Fondazione orchestra sinfonica siciliana sono tanto preoccupanti quanto eclatanti: assunzioni fatte a settembre ufficialmente “basate” su documenti protocollati un mese dopo, violazione del piano di risanamento, spese inspiegabili sostenute durante l’interruzione delle attività dovuta al Covid, totale assenza di trasparenza della spesa, persino nei confronti dei Revisori dei conti”, commenta con durezza la deputata leghista Marianna Caronia. “Il quadro complessivo non fa che confermare le perplessità che da mesi ho avanzato e che rispecchiano quelle sono state espresse dalla stragrande maggioranza degli orchestrali: la gestione commissariale deve terminare subito e alla Fondazione va restituita una gestione ordinaria e regolare, che veda tutte le componenti all’interno di un Consiglio di Amministrazione. Anche perché, lo testimoniano i numeri impietosi relativi agli incassi, questa gestione sta letteralmente dissanguando la Fondazione e le casse regionali, con prospettive tutt’altro che positive per il futuro”, argomenta Caronia chiedendo che siano inviati degli ispettori per valutare la governance dell’Ente. 

I pentastellati chiedono trasparenza 

Una richiesta avanzata già in mattina dal Movimento Cinquestelle. I pentastellati chiedono di“fare piena luce una volta per tutte su una Fondazione, ormai nell’occhio del ciclone da troppo tempo e per fare i dovuti accertamenti sui documenti contabili”. “Chiediamo – dicono i deputati Roberta Schillaci e Giovanni Di Caro– la massima trasparenza sull’operato di una fondazione così importante, ma che negli ultimi tempi troppo volte è finita sui giornali non sempre per la qualità indiscussa della sua musica. La Regione faccia chiarezza una volta per tutte, cominciando con l’invio immediato di ispettori. È inammissibile che si avallino spese a cuor leggero in presenza di perdite quasi 10 milioni di euro e senza l’autorizzazione degli assessorati all’Economia e allo Spettacolo e che siano state fatta gare senza CIG, il codice identificativo della gara”. “Chiediamo inoltre – continua Schillaci – la celere ricostituzione della governance della Foss e del suo organo di controllo, il Collegio dei Revisori. Chiediamo inoltre che nei nuovi locali in cui saranno trasferiti negli uffici della Fondazione siano installate apparecchiature per la timbrature del personale. Non vorremmo che si ripetessero spiacevoli episodi registrati nel recente passato”. Un modo per rilanciare l’ente, insomma. 

    

La replica del Commissario

  

Nicola Tarantino, Commissario straordinario dell’Ente non ci sta. Si dice più che tranquillo per la gestione della Fondazione e anzi si augura che l’ispezione venga fatta il prima possibile per dimostrare l’assoluta trasparenza del proprio operato. “Sono impaziente di ricevere questa ispezione da parte dell’assessorato all’economia per dimostrare l’assoluta infondatezza delle illazioni fatte dall’ex presidente del collegio dei revisori sul cui comportamento ho già presentato all’autorità giudiziaria un esposto querela”, dice a Live Sicilia. “Mi fa piacere che le argomentazioni che ha portato oggi commissione possano essere smentite e documentalmente da questa ispezione”, aggiunge. “Non è vero che gli appalti fatti erano privi di Cig”, dice. Poi un passaggio sulle assunzioni. “Oggi in commissione ho detto che tutte le obiezioni avanzate dal collegio dei revisori da quando mi sono insediato sono state oggetto di controdeduzioni che ho mandato sia all’assessorato del Turismo sia a quello dell’Economia”, dice. “E sulle mie controdeduzioni non è mai stato osservato nulla, anzi i revisori si sono poi trovati nelle condizioni di approvare i bilanci di previsione 21/23 e il consuntivo 2020”, spiega.

“Rispetto alle assunzioni, sono assunzioni nella misura in cui bisognerebbe che i revisori si fossero interessati del caso a tempo debito: ossia quando negli anni precedenti erano stati sottoscritti agli orchestrali dei contratti a tempo determinato, come si sa una volta superato il periodo previsto dalla legge spetta loro l’assunzione a tempo indeterminato”, continua. “Cosa che il giudice aveva stabilito in altri tre casi con sentenza di primo grado. Quindi è stato un prendere atto della decisione del giudice, per cui ho ritenuto estendere la decisione del giudice agli altri due casi uguali”, spiega. “Questo era stato palesato dal nostro difensore di parte che ha suggerito una transizione che ha consentito alla Fondazione di risparmiare i pregressi compensi differenziali che dovevano essere dati”, chiarisce.  


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