L'agguato e la fuga FOTO | Il film dell'omicidio del Capo - Live Sicilia

L’agguato e la fuga FOTO | Il film dell’omicidio del Capo

La Smart nera usata per l'agguato

Così i carabinieri hanno incastrato Calogero Lo Presti e Fabrizio Tre Re. LE FOTO

PALERMO – Immagine dopo immagine. Estrapolate da diverse telecamere e sistemate dai carabinieri come in un puzzle. Un lavoro difficile, ma completato in tempi record.

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Con l’arresto di Fabrizio Tre Re vengono svelati i retroscena dell’agguato al fruttivendolo Andrea Cusimano e il ruolo di Calogero Lo Presti, il killer, e del suo complice. I militari hanno ricostruito le tappe del loro percorso a bordo della Smart nera, di proprietà della moglie di Tre Re.

Una manciata di minuti analizzati e incasellati dai carabinieri agli ordini del comandante provinciale Antonio Di Stasio, del Reparto operativo, Mauro Carrozzo, e del Nucleo investigativo, Dario Ferrara.

Calogero Lo Presti, il 25 agosto scorso, arriva a Porta Carini a bordo della Smart guidata da Fabrizio Tre Re.  La macchina viene inquadrata la prima volta in via Nicolò Turrisi, alle 7:17. Giunto a Porta Carini, Lo Presti, – scarpe da tennis, pantaloncini e maglietta rossa – litiga con Andrea Cusimano. In realtà cerca il fratello Francesco Paolo con cui il padre del killer, Giovanni, pure lui presente al Capo, ha litigato la sera prima in un pub alla Vucciria, rimediando un paio di sberle.

Stessa cosa accade a Calogero Lo Presti che reagisce ferendo il fruttivendolo al volto con un coltello. Lo Presti e Tre Re si spostano di nuovo in macchina. Le telecamere li inquadrano in via Lincoln, dove comprano le sigarette e poi in corso dei Mille. C’è un solo buco nelle immagini ed è il momento in cui Lo Presti preleva la pistola in un logo ancora da scoprire. È l’arma con cui torna al Capo e spara al fruttivendolo in mezzo alla gente.

Poi, tenta di scappare, ma un carabiniere lo tira fuori dalla Smart di Tre Re che lo attende in doppia fila in via Volturno. Tre Re schiaccia il piede sull’acceleratore e fugge. Le telecamere lo inquadrano in piazza Indipendenza. Parcheggerà la macchina in un posteggio privato vicino casa in via Belmonte Chiavelli. Il finale del film lo scrivono i carabinieri e i magistrati che lo hanno arrestato nella notte.


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