29 Marzo 2009, 10:34
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Il premio Oscar Giuseppe Tornatore ha presentato, sabato pomeriggio, il libro di Biagio Napoli e Mimmo Aiello “I ragazzi di via Sant’Angelo – Tornatore & Co. dal 1975 al 1980 a Bagheria”, in occasione della riapertura del Museo, che ospita alcuni dei suoi scatti. Il Museo Guttuso di Bagheria riapre con un allestimento totalmente rinnovato per dare spazio in modo permanente a pittura, scultura, fotografia, libri d’autore, disegni e locandine cinematografiche. Dopo aver ospitato una mostra interamente dedicata a Renato Guttuso “La potenza dell’immagine”, infatti, ci sono voluti quasi dieci mesi per trovare la giusta sistemazione a tutte le opere in nuovi percorsi tematici, integrandole con le numerose donazioni.
Il nuovo Museo, avendo guadagnato circa 1.500 mq, si articola ora su tre livelli. Triplicato il piano nobile, dove oltre ai quadri e ai disegni, nella zona del portico è stata creata una gipsoteca con sculture di Rutelli, Pellitteri e Cuffaro. Tra le grandi novità, la zona dedicata alla fotografia e quella dedicata all’arte del carretto siciliano, con le veline dei bozzetti e le opere di Mutolo e della famiglia Ducato che ancora oggi porta avanti la tradizione. Oltre a Guttuso, infatti, tanti gli artisti del paese: da Ferdinando Scianna a Giuseppe Tornatore, che hanno dato lustro a Bagheria, fino alle giovani promesse della provincia palermitana che si affacciano al mondo dell’arte. E a tal proposito è
“Non si tratta di un museo del carretto siciliano, un museo della fotografia o un museo di illustrazioni – tiene a precisare la direttrice del Museo – ma di tanti percorsi tematici. Attraverso la figura di Guttuso nel novecento abbiamo voluto raccogliere quella raggiera di influssi e tendenze a lui collegate e di cui abbiamo voluto sottolinearne la mappatura geografica”.
Il Museo Guttuso è una bella realtà, ma purtroppo non semplice da raggiungere. Non tanto per l’ubicazione (raggiungere il museo dalla statale 113 resta sempre la soluzione più comoda), quanto per le cattive condizioni delle strade che, passando per il paese, portano sino a Villa Cattolica. Perchè questo gioiello non si trasformi dunque in una cattedrale nel deserto, sono in molti a Bagheria ad augurarsi che dall’Amministrazione giunga una risposta concreta riguardo la sistemazione di quelle vie che necessitano di un profondo lavoro di manutenzione assente ormai da troppo tempo.
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29 Marzo 2009, 10:34