16 Marzo 2010, 11:31
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Nuovi testimoni oculari che avrebbero assistito alla selvaggia aggressione all’avvocato Enzo Fragalà, il penalista massacrato a bastonate il 23 febbraio scorso davanti al suo studio legale, non si sono presentati fino ad ora agli investigatori che stanno cercando di identificarli. Il particolare è emerso da ulteriori controlli svolti dai carabinieri sulle registrazioni video delle telecamere a circuito chiuso piazzate nella zona attorno al palazzo di giustizia di Palermo, dove è avvenuto il raid punitivo. Nelle immagini compaiono infatti altre persone, oltre a quelle che hanno già testimoniato fornendo agli inquirenti particolari utili per risalire all’assassino. Le analisi condotte dai carabinieri del Ris sui reperti sequestrati a due sospettati, un ex cliente del penalista e un pregiudicato ritenuto vicine alle cosche mafiose, hanno dato fino ad ora esito negativo, anche se gli investigatori non hanno ancora ultimato gli accertamenti. Intanto un detenuto sotto processo per associazione mafiosa, Andrea D’Arrigo, 69 anni, indicato come uomo d’onore di Borgetto, nel corso dell’udienza del processo Carthago si è associato alla richiesta del Gup Lorenzo Matassa che ha chiesto un momento di raccoglimento per ricordare Fragalà. “Anche ‘noi’ siamo d’accordo”, ha detto l’imputato facendo così intendere che Cosa Nostra ha preso ufficialmente le distanze da chi ha commesso il delitto.
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16 Marzo 2010, 11:31