Fragalà, Ris al lavoro: | macchie sui vestiti dell’indagato

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04 Marzo 2010, 12:42

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Macchie evidenti sono state trovate sulle scarpe, sugli abiti e sul bastone sequestrati a casa del palermitano indagato per l’assassinio dell’avvocato Enzo Fragalà, massacrato il 23 febbraio davanti al suo studio. I carabinieri del Ris, incaricati di analizzare i reperti, non sanno ancora se si tratti di tracce biologiche – il sangue della vittima, ad esempio -, ma durante la prima ispezione, a cui hanno partecipato anche i consulenti dell’indagato, hanno trovato e isolato tante piccole chiazze. Ora la parola passa ai tecnici del laboratorio di Messina che, oltre a chiarire la natura delle macchie, anche ricorrendo all’esame del luminol, dovranno isolare il profilo biologico dell’uomo, per poi confrontarlo con quello della vittima.

Ci sono nuovi testimoni che hanno assistito al pestaggio dell’avvocato Enzo Fragalà. Si tratta di alcuni passanti e residenti che si trovavano in via Nicolò Turrisi quando il penalista è stato aggredito, non appena sceso dal suo studio legale. Sono stati sentiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Palermo e avrebbero confermato la descrizione dell’assassino – un uomo alto un metro e 90, dalla corporatura massiccia – aggiungendo nuovi tasselli alla ricostruzione, definiti significativi dagli inquirenti. In particolare, sarebbero riusciti a vedere il percorso fatto dall’aggressore per dileguarsi. Intanto sono in corso i rilievi dei carabinieri del Ris di Messina che stanno analizzando gli indumenti, i caschi e un bastone utilizzato per arti marziali sequestrati all’unico indagato dell’inchiesta. Si tratta dell’impiegato di una profumeria alla periferia di Palermo. Le sue caratteristiche fisiche corrispondono alla descrizione fornita dai testimoni, ma i carabinieri sono cauti circa il suo coinvolgimento nel delitto.

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04 Marzo 2010, 12:42

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