"Fratel Biagio digiunava e dava da mangiare a un topolino"

“Fratel Biagio digiunava e dava da mangiare a un topolino”

Biagio Conte e una storia speciale.

“Quel giorno sono salito da Biagio, per andare a trovarlo. Lo pensavo solo soletto, nella grotta e non mi davo pace”. In via Decollati ha fatto capolino il sole, dopo una mattinata di pioggia. La Missione regge, è viva, continua a essere un punto di riferimento. Il dolore per la scomparsa di Biagio Conte è immenso, ma la speranza è più forte. In chiesa ci sono Antonio e Giovanni, volontari, ognuno con la sua storia, e una ragazza che è venuta a portare una testimonianza. E c’è lui, uno dei fratelli di Biagio della prima ora. Che incontrò il missionario laico e ne condivise il cammino. Ora racconta.

“Biagio digiunava, era nella grotta sopra Palermo, dove si ritirava in meditazione. Io quelle zone le conosco bene. C’era il temporale, quel giorno, pioveva a catinelle. Mi sono detto: non posso lasciarlo solo. Ho preso delle forme di pane belle calde e sono andato da lui. La pioggia aumentava sempre di più, ma, finalmente, sono riuscito ad arrivare. Biagio, Biagio…. sono io! Ma sei pazzo, venire con questo tempo! Entra subito”.

“Sono entrato nella grotta. Fratel Biagio, guarda… Ti ho portato del pane caldo, è per te. Assaggialo, dimmi com’è… Ti ringrazio, fratello, sto digiunando e non posso mangiare. Però lasciamene un po’. C’è un topolino di montagna che viene a farmi compagnia. C’è freddo, avrà fame. Lo darò a lui…”. Colui che racconta fa, ovviamente, la sua voce e anche quella del missionario laico nel ritmo di quei dialoghi, in un affresco francescano, di un uomo col saio che ama la natura, come una benedizione.

“Poi mi ha detto di sbrigarmi che sarebbe spuntato il sole per poco. Ho cominciato a camminare e il sole è spuntato davvero. Appena il tempo di raggiungere la macchina e si è scatenato di nuovo il diluvio. Sono tornato, pensando a lui, digiuno e sotto la pioggia. Era stremato, Biagio, ma non pensava a se stesso. Pensava a un topolino di montagna che aveva fame e freddo”. (rp)


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