08 Giugno 2011, 18:19
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Mario Centorrino? A capo di un assessorato autore di “atti operativi contraddittori, approssimativi, confusionari, addirittura con vizi di legittimità”. Il dirigente generale Ludovico Albert? Sta dimostrando di non essere “all’altezza per impostare un percorso virtuoso ed efficace”.
L’attacco frontale nei confronti dei protagonisti della riforma della Formazione professionale siciliana somiglia tanto al “fuoco amico”. A sferrarli, infatti, è Camillo Oddo, autorevole rappresentante del Pd all’Ars e vicepresidente dell’Assemblea.
In una lettera inviata al presidente Lombardo e all’assessore Centorrino, Oddo ricostruisce passo dopo passo questi incandescenti mesi che hanno portato all’approvazione del Prof 2011. E non esita a sottolineare “l’andamento convulso e inimmaginabile che ha caratterizzato l’evolversi della delicata questione”. E non è solo una questione di forma, secondo il democratico, ma di sostanza, visto che, secondo Oddo, “la cosa più grave sta nel considerare residuale e ininfluente, da parte degli uffici competenti, l’aspetto tecnico giuridico di quanto prodotto fino ad ora”.
Insomma, quello descritto dal deputato del partito che attualmente rappresenta, insieme a quello del Governatore, la maggioranza di governo, è un mondo di regole che si contraddicono tra loro, di interventi incomprensibili, persino di errori banali.
Solo un esempio, sottolineato da Oddo: “con la delibera n.117 – scrive – si prevede il divieto di assunzione di qualsiasi tipo, con l’obbligo di utilizzare personale esclusivamente dall’albo unico e dietro autorizzazione assessoriale, senza tenere conto che la competenza per l’assunzione è di pertinenza dell’Asssessorato al lavoro”.
Al di là degli aspetti tecnici, però, Oddo sottolinea un problema di natura politica, cartina di tornasole di un malessere interno alla maggioranza: “Desidero ricordarvi – prosegue Oddo rivolgendosi a Centorrino – che la riforma del settore era uno dei punti caratterizzanti il programma dell’attuale governo e della maggioranza che sostiene la giunta dei tecnici”, e poche righe sotto: “per quanto assessore tecnico, Lei, Caro Professore, nell’immaginario collettivo viene considerato espressione del mio Partito, ormai mi ritrovo, sempre più spesso, esposto anche personalmente insieme all’intero gruppo parlamentare del Pd”.
E l’attacco va oltre l’assessore e giunge al dirigente generale Albert: “ho avuto modo di verificare – aggiunge Oddo – che i vertici dell’Assessorato, a cominciare dal Dirigente Generale, si trovano in uno stato di incertezza che si estrinseca in atti che vengono promulgati a getto continuo, senza la giusta valutazione di ordine tecnico giuridico e senza riuscire a fare significativi passi avanti. Tra D.A. e D.D.G., che ribadiscono o modificano i precedenti, siamo ormai a quota sette”.
E la conclusione del discorso è amara: “Il risultato finale di tutto ciò e il perdurare di questa situazione rischia di farci passare, non come coloro che vogliono riformare e mettere ordine in un settore che è stato devastato da precise e sciagurate operazioni elettorali, ma come coloro che hanno prodotto un vero disastro realizzando solo macelleria sociale. Vale a dire l’esatto contrario dell’obiettivo che volevamo e che ancora ci auspichiamo di raggiungere. Le fasi di transizione – conclude – sono certamente dolorose ma non possono divenire disumane”.
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08 Giugno 2011, 18:19