22 Febbraio 2017, 07:51
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ACIREALE. Sono stati sufficienti quattro mesi di indagine, da gennaio ad aprile del 2016, agli agenti della Sezione Investigativa del Commissariato di Polizia di Acireale per sgominare un’associazione a delinquere, consolidata nel territorio acese, specializzata nella commissione di furti nelle abitazioni e nei fondi agricoli. Tra le accuse anche una tentata rapina ai danni di un commerciante. A finire in manette stamani, su ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip di Catania Flavia Panzano, su richiesta del sostituto procuratore di Catania Francesco Brando, Gaetano Rapisarda, 52 anni, Salvatore Rapisarda, 26 anni, e Alfio Barbagallo, 38 anni, tutti acesi, accusati di aver fatto parte di un’associazione che avrebbe compiuto almeno sette colpi. Con loro sono stati raggiunti stamani, nell’ambito dell’operazione denominata Burglar, scassinatore in inglese, da misura cautelare agli arresti domiciliari anche il 27enne Giuseppe Aniello ed il 46enne Martino Rosario Calandra Scialacomo. Infine, obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per l’unica donna coinvolta, la 51enne Sebastiana Assunta Calabretta.
Dalle indagini, condotte con l’ausilio di attività tecniche, oltreché con le classiche attività di osservazione, sarebbe emersa una tecnica ben precisa, usata dal commando, per individuare l’obiettivo da colpire. Nulla era lasciato al caso. Il colpo veniva studiato fin nei minimi dettagli. Bisognava considerare il giusto orario per entrare in azione, tenendo conto dell’afflusso di gente e della possibile presenza di forze dell’ordine. Quando l’appartamento da svaligiare veniva preso di mira, si studiavano anche i ruoli, cuciti su misura in base alle specifiche attitudini e capacità acquisite sul campo dai malviventi. E poi non poteva mancare il palo, determinante per lanciare l’allarme in caso dell’arrivo improvviso dei proprietari o delle forze di polizia. La seconda fase, anch’essa curata nei dettagli, riguardava poi il piazzamento della merce, perlopiù monili in oro e preziosi. La refurtiva, in gran parte recuperata dagli investigatori, veniva solitamente venduta ai diversi Compro Oro del territorio. Altri furti, già pianificati dal commando ma intercettati nel corso dell’attività investigativa, sono stati sventati dagli agenti della Polizia di Acireale.
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22 Febbraio 2017, 07:51