03 Agosto 2021, 06:33
1 min di lettura
PALERMO – I carabinieri della compagnia di Misilmeri hanno chiamato l’operazione “Vespa special 50” perché era questo il modello più rubato dalla banda. Sette persone finiscono agli arresti, due in carcere e cinque ai domiciliari. Ad altri due indagati è stato imposto l’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Termini Imerese ha accolto la ricostruzione della Procura, secondo cui i dieci indagati, tutti del quartiere Brancaccio e già noti alle forze dell’ordine, avrebbero commesso furti, rapine ed estorsioni a Bolognetta, Misilmeri, Marineo, San Giuseppe Jato, Belmonte Mezzagno, Ficarazzi, Bagheria e Monreale.
Si muovevano in provincia, scassinavano le saracinesche dei garage, razziavano auto e ciclomotori (e non solo) che rivendevano, interi o a pezzi, oppure usavano per altri colpi. Altre volte chiedevano il pizzo ai proprietari per restituire i mezzi con il metodo del “cavallo di ritorno”. Agivano in gruppo con il volto coperto dai cappucci delle felpe o da scaldacollo. Una ventina i colpi ricostruiti dai carabinieri grazie alle telecamere.
In carcere finiscono Francesco Macaluso, 348 anni, e Giuseppe Lucchese, 21 anni. Arresti domiciliari per Alessandro D’Angelo, 21 anni, Emanuele Macaluso, di 37, Giuseppe Corrao, 21 anni, Giovanni Alfano, 31 anni, e Margherita Scarpisi, di 45. Obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria per Vincenzo Lucchese e Vincenza Procopio, di 24 e 35 anni.
Pubblicato il
03 Agosto 2021, 06:33
vai a questa pagina