30 Ottobre 2024, 07:44
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PALERMO – Entravano di notte nei cimiteri per rubare le grondaie di rame delle cappelle gentilizie. I carabinieri della compagnia di Santo Stefano di Camastra, hanno eseguito un’ordinanza cautelare nei confronti di quattro persone.
Due, padre e figlio, residenti nel paese in provincia di Messina sono finiti ai domiciliari per furto aggravato. Arresti domiciliari anche per un palermitano che risponde di ricettazione.
Ad un quarto indagato messinese è stato imposto l’obbligo di dimora nel comune di residenza.
Sono undici i furti messi a segno tra febbraio e aprile 2024. Uno alla stazione ferroviaria di Santo Stefano di Camastra. Tutti gli altri nei camposanti di Sant’Agata di Militello, Cefalù, Rocca di Capri Leone, Capo d’Orlando, Pollina, Santo Stefano di Camastra, Castelbuono, Galati Mamertino, Lascari, San Salvatore di Fitalia e Brolo.
Il modus operandi era ripetitivo. I ladri individuavano un cimitero senza video sorveglianza, sceglievano un punto isolato e buio per tagliare o scavalcare la recinzione e il muro di cinta, agivano tra le 19 e le 24, rubavano le grondaie di rame, caricavano il materiale in macchina (una Fiat Bravo oppure una Fiat Panda) e andavano via.
Quindi la telefonata al ricettatore palermitano: “Tonino, in un’oretta son da te, va bene?”. E per mettere le cose in chiaro inviavano un selfie con la macchina stracarica di centinaia di metri di rame accartocciato.
Fino a 500 metri per volta per un valore di diverse migliaia di euro. I carabinieri hanno incrociato le intercettazioni con i dati del Telepass, del Gps delle macchine, e le immagini di alcune telecamere di videosorveglianza piazzate nelle strade vicine al cimitero.
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30 Ottobre 2024, 07:44
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