24 Ottobre 2013, 18:53
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PALERMO – Una donna accusa la zia per il furto del suo telefonino durante la veglia funebre per la morte del padre e la vicenda finisce in tribunale. La restituzione del cellulare, ma senza la sim, non serve a evitare il processo per furto in appartamento ed è così che una donna 54 anni di Bagheria ha rischiato la condanna a otto mesi (con rito abbreviato). L’imputata è stata però assolta dal gup Fernando Sestito che ha dato credito alla tesi dell’avvocato Gaetano Turrisi, secondo il quale non si può stabilire con certezza che sia stata la sua cliente a commettere il reato. Una vicenda paradossale che ha messo di fronte due parenti che non vanno troppo d’accordo. La vittima, che ha riottenuto il cellulare dopo poche ore, ha denunciato prima lo smarrimento e poi il furto anche se a rispondere al suo numero di telefono era stato il cugino. Denuncia non ritirata nemmeno dopo la restituzione dell’apparecchio a cui mancava però la sim, andata perduta, secondo quanto ha raccontato l’imputata.
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24 Ottobre 2013, 18:53