18 Giugno 2014, 13:00
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CATANIA – “Difendiamo i servizi, difendiamo il lavoro: il futuro delle Province dopo il processo di riordino”. Questo è il titolo del convegno regionale organizzato oggi da Funziona pubblica Cgil Sicilia e da Luoghi comuni, Fondazione FP Cgil e tenuto al Palazzo della Cultura, sede dell’assessorato comunale ai Saperi condivisi. Al centro del dibattito le tante incertezze circa i nuovi assetti degli enti locali nell’Isola. “Siamo preoccupati”, taglia corto Michele Pagliaro, segretario generale Cgil Sicilia. “È una riforma importante – spiega – che sta cambiando il volto di questa Regione. Ma è per certi aspetti adagiata. La nostra critica parte dal fatto che sul futuro dei lavoratori si dice poco o nulla. Vorremmo che questa riforma che, come tutti sanno, è partita dal contenimento dei costi della politica, sia davvero – conclude – una opportunità per sburocratizzare il nostro territorio”.
Tira in causa Rosario Crocetta Michele Palazzotto, segretario generale FP Cgil Sicilia: “Da qui vogliamo lanciare un segnale al governo regionale per aprire una fase d’interlocuzione. Bisogna recuperare alcuni aspetti di un disegno di legge partorito troppo frettolosamente. Alcuni punti sono incompleti. Chiediamo inoltre alla Giunta di salvare il lavoro e quindi i servizi ai cittadini. C’è dunque l’obbligo di aprire un’interlocuzione seria e uscire dalla fase di propaganda. Non si possono istituire i Liberi consorzi – ammonisce Palazzotto – senza discutere sui compiti delle autonomie locali”.
Getta acqua sul fuoco l’assessore regionale agli Enti locali, Patrizia Valenti. “Nessun pericolo per i lavoratori”. Ecco il messaggio ribadito a Catania: “La legge di riforma dice esplicitamente che saranno garantiti tutti livelli occupazionali e sarà garantito anche lo stutus giuridico ed economico dei dipendenti delle Province”. Una boccata d’ossigeno che prevede però un distinguo. “Non sarà garantita invece – sottolinea l’esponente del governo regionale – la sede di lavoro. È probabile che, stando a come verranno organizzati i Consorzi e le città metropolitane, il personale potrà subire dei spostamenti, che però potrebbero avvenire anche nell’ambito dello stesso comune. Tranquillizzerei – aggiunge – assolutamente il personale. Non darei alcun segnale d’allarme. I lavoratori sono già garantiti”.
La Valenti mantiene, quindi, un chiaro ottimismo sul processo riformatore messo in atto dal suo assessorato: “Noi, oggi, abbiamo una grande opportunità. Quella cioè di riorganizzare i livelli di governo del nostro territorio. Purtroppo si è assistito negli anni ad una duplicazione di funzioni tra la Regione, la Provincia e i Comuni che non ha portato certamente ad una ottimizzazione dei servizi, ma una duplicazione dei costi. Oggi abbiamo l’occasione per riorganizzare, quindi, tutta la macchina amministrativa”.
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18 Giugno 2014, 13:00