Salute

G20 SALUTE – Il patto di Roma per vaccinare il mondo

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06 Settembre 2021, 16:02

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ROMA – Volge al termine il G20 sulla salute che si è svolto a Roma in questi giorni. Numerosi i temi affrontati: soprattutto quello relativo alle prossime sfide post pandemia, che ha reso di importanza strategica questo appuntamento di recente istituzione. 

“Ci sono le condizioni per costruire il ‘Patto di Roma’ volto a rafforzare i sistemi sanitari nazionali e a garantire i vaccini “anche nei Paesi più fragili”, ha annunciato il ministro della Salute Speranza nel punto stampa a margine dei lavori della prima giornata che il ministro ha definito “molto intensa e positiva”. 

 “L’impegno di questo Patto di Roma a cui stiamo lavorando è quello di costruire le condizioni affinché il vaccino sia un diritto di tutti e non un privilegio di pochi”, ha spiegato Speranza. “Questa è una sfida che tutti i Paesi presenti condividono e su cui ancora lavoreremo nella giornata di domani, nell’auspicio di poter poi chiudere una dichiarazione condivisa e sottoscritta da tutti i Paesi presenti”.

Salute e ambiente

“La Salute – si legge in una nota del ministero – rappresenta il tema centrale della Presidenza italiana del G20 ed è entrata con forza in tutte le riunioni di alto livello e nel dialogo con la membership e i gruppi di ascolto, a cominciare dal Global Health Summit svoltosi a Roma a fine maggio sotto la direzione del Presidente del Consiglio Draghi e della Presidente della Commissione Europea Von der Leyen”.

I ministri della Salute torneranno a riunirsi con i colleghi delle Finanze a fine ottobre per affrontare la questione fondamentale di come migliorare l’architettura globale della sanità, con al centro l’OMS, e assicurarle un maggior livello di sostegno finanziario con l’obbiettivo di superare in modo definitivo l’attuale pandemia e mettersi in condizione di affrontare al meglio quelle del futuro. 

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Si cercherà di rispondere alla domanda su cosa occorra fare per prevenire, essere meglio preparati e rispondere alle pandemie del futuro, a cominciare da come raggiungere una migliore capacità di collaborazione e coordinamento a livello internazionale, il cui perno dovrà continuare ad essere l’OMS. Nella consapevolezza che le ultime crisi sanitarie hanno avuto nella relazione uomo-animale-ambiente i principali fattori determinanti, una delle risposte chiave che i G20 suggeriranno sarà quella di rafforzare l’approccio One Health, che racchiude in un concetto olistico salute umana, animale e ambientale come determinanti della nostra salute e del nostro benessere, per i quali sono essenziali tra gli altri lo sviluppo sostenibile, i sistemi alimentari, la lotta al cambiamento climatico. 

I sistemi sanitari

La crisi ha fatto emergere l’importanza di avere sistemi sanitari solidi ed efficienti, superando decenni di investimenti inadeguati. Fra i deliverable della riunione vi saranno le indicazioni sulla necessità della raccolta dei dati e della loro condivisione attraverso le frontiere sfruttando le opportunità offerte dalla tecnologia digitale. Un altro importante focus sarà sui professionisti della salute, a tutti i livelli, che si sono trovati in prima linea nel contrasto al Covid-19.

Vaccini per tutti

I ministri del G20 discuteranno inoltre di come assicurare l’accesso più largo possibile ai vaccini da parte della popolazione mondiale a partire dai meccanismi di collaborazione esistenti, compreso tramite donazioni di dosi per far fronte alle esigenze più immediate. Occorrerà inoltre colmare il deficit finanziario dell’Access to COVID-19 Tools Accelerator (ACT-A) in particolare nei pilastri dedicati alle cure e alla diagnostica, che continueranno ad essere rilevanti per la gestione della pandemia insieme ai programmi di vaccinazione. L’obiettivo è che dalla riunione dei Ministri della Salute del G20 esca un messaggio rafforzato di cooperazione, solidarietà ed equità, nella convinzione che “nessuno debba essere lasciato indietro”. 

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06 Settembre 2021, 16:02

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