21 Aprile 2009, 15:09
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L’impegno serio dei Paesi industrializzati per ridurre l’emissione dei gas serra, puntando a raggiungere la soglia della riduzione al 40% delle emissioni entro il 2020 e all’80% entro il 2050. Sono traguardi indicati dal Wwf e fanno parte del pacchetto di richieste che l’associazione ecologista proporrà domani mattina alle delegazioni che apriranno i lavori del G8 Ambiente al Castello Maniace, a Siracusa, durante un apposito incontro che si terrà con diverse delegazioni delle Ong.
I traguardi per i prossimi anni sono stati indicati da Kim Carstensen, danese, direttore della Global Climate Initiative del Wwf, giunto in citta’ appositamente per il G8 e che stamane ha tenuto una conferenza stampa presso un albergo cittadino, moderata da Pierfrancesco Rizza, presidente del Wwf Sicilia. “Si tratta di un obiettivo che puo’ essere raggiunto e sarebbe molto piu’ difficile e costoso cercare di raggiungere obiettivi diversi”: ha detto Carstensen, che ha snocciolato poi altre proposte facenti parte del programma che verra’ consegnato ai ministri dell’Ambiente dei Paesi industrializzati.
Innanzitutto, poiche’ il cambiamento climatico nel pianeta e’ gia’ in atto, ai Paesi sviluppati viene chiesto di stanziare finanziamenti ai Paesi più poveri per i piani di mitigazione e adattamento ai cambiamenti, fissando peraltro da subito i criteri concreti della tempistica dell’erogazione. “Al momento – ha aggiunto Carstensen – i Paesi in via di sviluppo hanno destinato, nei piani di fuoriuscita dalla crisi economica internazionale, solo il 6% dei finanziamenti per iniziative sostenibili. Eppure basterebbe raddoppiare questa percentuale per avviare seri piani di mitigazione e adattamento. C’e’ pero’ da spezzare un circolo vizioso: i Paesi piu’ poveri non hanno ancora sufficiente fiducia nella volonta’ dei piu’ ricchi di aiutarli, e i Paesi piu’ sviluppati, a loro volta, mostrano titubanze sul giusto sfruttamento delle risorse che verranno stanziate ai Paesi di seconda e terza fascia. Devono essere i grandi pero’ a fare il primo passo”.
Sulla stessa lunghezza d’onda l’intervento di Maria Grazia Midulla, responsabile clima ed energia del Wwf Italia: “Sulle condizioni attuali del pianeta – ha detto – c’e’ una responsabilita’ storica chiara da addebitare ai Paesi industrializzati storici. È chiaro che se il negativo esempio dei decenni scorsi adesso viene seguito anche dai Paesi in via di sviluppo il pianeta e’ destinato a perire. Ma i segnali chiari per innescare un effetto domino positivo devono arrivare dai primi”.
Ed allora nella ricetta del Wwf ci sono le fonti rinnovabili e la produzione di risorse sostenibili, per giungere ad un’economia “verde e sostenibile”. “Questo G8 Ambiente a Siracusa – hanno concluso Carstensen e la Midulla – dovra’ costituire la tappa indispensabile, insieme al G8 generale della Maddalena, per approdare con le idee chiare ed inequivocabili sulle strategie mondiali per il clima alla Conferenza delle Nazioni unite sul clima del dicembre di questo 2009 a Copenhagen: ci aspettiamo che la presidenza del Consiglio dei Ministri italiano si faccia parte trainante in questo”.
Ed in città sono arrivati anche i 1.600 panda di cartapesta che il Wwf ha collocato per ricordare come quest’animale sia fra le specie che corrono al momento il maggiore rischio d’estinzione.
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21 Aprile 2009, 15:09