14 Aprile 2014, 13:35
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CATANIA- Appello del processo Noce: a sorpresa l’imputato rinuncia alla sua presenza in udienza. Loris Gagliano, già condannato in primo grado all’ergastolo dal Gup di Caltagirone per l’omicidio dell’ex fidanzata, Stefania Noce, e del nonno Paolo Miano, non si presenta in aula. La comunicazione arriva quando l’imputato è già stato tradotto all’interno del Palazzo di Giustizia. Una decisione che “cozza” con quanto dichiarato dallo stesso Gagliano prima del processo, dove l’accusa è rappresentata dal Pg Giulio Toscano. “Non vogliamo più essere umiliati dai giochini di questo signore”, ha detto in aula l’avvocato Enzo Trantino, legale della madre di Stefania. La tesi della parte civile è che ci sia da parte dell’imputato il tentativo di una simulazione d’incapacità di stare in giudizio, che verrebbe così avallata dall’ennesimo colpo di scena. Bruno Calabrese, perito chiamato a valutare la condizione dell’imputato, ha raccontato davanti alla Corte di avere svolto un colloquio preliminare con Gagliano che verrà sottoposto, nei prossimi giorni, a un esame “neuro psicodiagnostico”.
“E’ un caso complesso”, ha detto il consulente. “Registriamo che il consulente si è abbandonato ad una affermazione veramente preoccupante – commenta l’avvocato Enzo Trantino – quando ha parlato di ‘strategia dell’imputato’, significa che l’imputato ha pensato (non nella sua follia, ma nella sua presunzione smodata) di potere gestire il processo”. “Vale a dire – precisa il legale – di potere differire il processo con una serie di espedienti perché nella sua organizzazione mentale questo comporterebbe vantaggi come in astratto si potrebbe dire che li comporti”. Il tassello mancante rimane dunque la perizia psichiatrica che, come è stato deciso durante l’udienza di oggi, andrà consegnata entro il 30 maggio, prima della prossima udienza fissata per il 3 di giugno.
Una settimana dopo, il 10 di giugno, si procederà all’esame dei periti. Una decisione che tranquillizza i legali di parte civile. “Il fatto che i termini siano stati congelati – commenta Trantino – nel senso che il differimento è imputabile al ricorso libero dei termini, ma nello stesso tempo viene ristretto nell’ambito di termini consentiti e compatibili con quello che è il calendario ci mette al riparo dalle preoccupazioni che abbiamo esternato”. La Corte d’Assise d’Appello, inoltre, ha concesso il nulla osta per il trasferimento dell’imputato in una struttura penitenziaria romana al fine di “agevolare il lavoro dei periti e monitorare le condizioni di salute dell’imputato”.
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