30 Maggio 2013, 06:00
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PALERMO – Tra gli antipasti – rigorosamente di pesce – e un prelibato paolotto al forno, il presidente Crocetta e i deputati lombardiani hanno ritrovato una sintonia che sembrava perduta per sempre. Il sottofondo del mare di Mondello, ieri sera, avrà consigliato, insomma, un avvicinamento che non è ancora una certezza. Né è di immediata attualità. Ma ieri, al ristorante “Villa Clelia”, il governatore da una parte e tutti i deputati regionali del Partito dei Siciliani dall’altra, si sono scoperti più simili di quanto si pensasse.
Non c’è ancora il patto. Non c’è ancora un accordo. Troppo prematuro, forse, considerate anche le imminenti, avvelenate amministrative, e una situazione politica nazionale e (conseguentemente) regionale che potrebbe mutare repentinamente.
Intanto, i “presunti nemici” si sono seduti ieri allo stesso tavolo. Una cena durata un paio d’ore, tra le dieci e la mezzanotte. Per alcuni deputati ex Mpa è stata l’occasione buona per incontrare e conoscere personalmente il presidente della Regione Crocetta. Alcuni dei presenti sottolineano la “sensibilità” mostrata dal governatore. Soprattutto su alcuni temi. Quello della Sanità, in particolare. Durante la cena, (“ottimo il paolotto al forno”, racconterà uno dei presenti), Crocetta avrebbe definito “disumano”, o – a seconda dei racconti – “inaccettabile” il fatto che i parenti dei malati debbano sottostare agli orari per le visite. Un aneddoto, niente di più, buono però per introdurre il “vero” tema. La chiave di volta, che potrebbe riavvicinare lombardiani e Crocetta: la Sanità, appunto.
Il presidente Crocetta, infatti, stando sempre al racconto di alcuni commensali, avrebbe riconosciuto alcuni meriti del governo Lombardo. La gestione della Sanità, ad esempio, per la quale il governatore ammette di aver, tutto sommato, “proseguito nell’opera di Massimo Russo”. Nonostante le infuocate polemiche, insomma, il presidente della Regione non ha potuto che prendere atto di alcuni successi di quella gestione. Culminati, proprio nei giorni scorsi, col riconoscimento alla Sicilia di mezzo miliardo per il rispetto del Piano di rientro.
I deputati Mpa e il presidente si sarebbero trovati d’accordo su un punto: il vero modo di portare avanti una “Rivoluzione” è quello di proseguire, in alcuni casi, nell’azione iniziata da Raffaele Lombardo, al quale Crocetta, durante la cena, avrebbe riconosciuto il fatto di essere stato un precursore su diversi temi. Non solo su quello della Sanità, ma anche, ad esempio, nella lotta ai termovalorizzatori, o sul tema dell’Eolico. “Crocetta ieri sera ha capito – racconta un parlamentare del Pds – di avere di fronte delle persone che non hanno alcuna paura della parola ‘Rivoluzione’. Anzi, che hanno sostenuto, nella scorsa legislatura, un governo fortemente innovativo, al di là del giudizio sui singoli provvedimenti”.
Ma il “campo neutro” sul quale lombardiani e Crocetta potrebbero già aver iniziato a tessere le fila di una possibile, futura intesa, come detto, è quello della Sanità. I deputati avrebbero apprezzato molto l’idea di Crocetta secondo cui alcuni aspetti della Sanità siciliana andrebbero umanizzati. A cominciare dalla vicenda dei punti nascita.
Insomma, i tempi del “tutti contro tutti” potrebbero essere lontani. Il cammino intrapreso, semmai, è quello della riconciliazione. “Il presidente – racconta un deputato Pds presente alla cena – ha sottolineato come Lombardo sia stato l’iniziatore di un percorso. Che in buona parte può essere ripreso, almeno dal punto di vista amministrativo, se non politico. Crocetta – aggiunge – ha anche ammesso che nel giudizio sul governo Lombardo, più che le riforme o l’attività politica, abbia pesato maggiormente il procedimento giudiziario”.
Adesso, il tema però è un altro. Cosa farà il Partito dei Siciliani? Al momento, nulla. Rimarrà all’opposizione. Ma il “retrogusto” lasciato dalla cena di ieri, è quello della riconciliazione, del riavvicinamento. Resta da vedere, adesso, come la cosa verrà “digerita” dagli altri alleati.
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30 Maggio 2013, 06:00