01 Agosto 2023, 13:51
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PALERMO – La Finanziaria all’orizzonte, con l’obiettivo di “dare lo strumento ai siciliani entro il 31 dicembre”, alle spalle un periodo di stanca (“ma negli ultimi tempi abbiamo recuperato ritornando ai livelli degli anni passati”) e in mezzo un ddl sulle Province per il quale è necessario “evitare fughe in avanti” rispettando il percorso tracciato con Roma che deve dare il via al ritorno degli enti cancellati con la riforma Delrio. Alla vigila della pausa estiva dei lavori dell’Ars, il presidente del Parlamento siciliano, Gaetano Galvagno, vede così le prossime tappe per Palazzo dei Normanni.
I deputati hanno dato vita a un ‘Collegato Ter’, ma in Torre Pisana si pensa già alla Finanziaria che dovrà essere varata dal governo Schifani per poi approdare a Sala d’Ercole. “L’obiettivo, insieme con il governo regionale, è quello di approvarla entro il 31 dicembre – dice Galvagno -. Ci sono i tempi per portare avanti il documento. Abbiamo già votato il Defr, ci sono quindi buoni presupposti”. L’Ars, intanto, può sorridere per il ritorno dei ritmi di lavoro “ai livelli degli anni precedenti” e per i risparmi ottenuti con la digitalizzazione completa degli atti: addio alla carta, ddl ed emendamenti giungono direttamente sui tablet dei settanta deputati. “Una innovazione che ha portato circa 50mila euro di risparmi annui e una maggiore efficienza dei lavori”, ha ricordato il segretario generale di Palazzo dei Normanni Fabrizio Scimè.
La Stampa parlamentare, che oggi ha consegnato il tradizionale ventaglio al presidente dell’Ars, lo vede come il torero in una arena che assiste allo scontro con il toro. Galvagno ci ride sopra ma intanto non si sottrare alla domanda sul ddl che dovrà reintrodurre le Province e che sta dividendo la maggioranza di governo soprattutto sul fronte della data di ritorno al voto: “C’è una interlocuzione importante aperta tra il presidente Schifani e il ministro Calderoli – sottolinea Galvagno -. Non farei mosse azzardate e attenderei Roma”.
Preoccupazione, invece, per la notizia rivelata sul rischio disimpegno dei fondi europei che ammonterebbe a circa un miliardo: “Quella dei fondi europei è la più grande scommessa per la Sicilia – sottolinea il presidente dell’Ars -. Nel pomeriggio sentirò il presidente della Regione per capire, con gli uffici, come usare ogni centesimo ricevuto da parte della comunità europea. Se quelle risorse dovessero andare in fumo sarebbe un pugno nello stomaco per tanti imprenditori. Dobbiamo creare tutte le condizioni affinché questo non avvenga. Siamo pronti a lavorare per scongiurare questo rischio”.
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01 Agosto 2023, 13:51
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