28 Settembre 2014, 09:59
3 min di lettura
PALERMO – I servizi della Galleria d’Arte Moderna di Palermo resteranno ai privati, almeno fino al 2018. E’ questo l’esito di un bando emanato da Palazzo delle Aquile e vinto da un’associazione temporanea di imprese in cui figura anche Civita, che gestisce (insieme ad altri soggetti) il sito dal 2006. Una storia “movimentata”, quella del museo di piazza Sant’Anna, la cui gestione affidata ai privati ha negli anni suscitato accesi dibattiti e aspre polemiche, con tanto di servizio di “Striscia la Notizia”, e che oggi torna a far tuonare il Pd.
Il bando di gara, come detto, è stato vinto da un’associazione temporanea di imprese di cui fanno parte Civita Cultura, Civita Sicilia, Gvd (società del Gambero rosso), Le onde onlus e Arciragazzi Sicilia: una commistione di imprenditori della cultura e operatori del sociale che è il frutto del bando stesso, che prevedeva una gestione “sociale” del museo che aggreghi la città. L’Ati ha ottenuto il punteggio più alto e si occuperà non solo dei servizi scientifici e culturali (199mila euro l’anno), ma anche dello sbigliettamento (i cui ricavi per il 90% andranno al Comune) e dei servizi di ristorazione e bookshop (il 10% sarà del Comune), pagando un canone annuo di 25.245 euro. Piazza Pretoria potrà rinnovare l’affidamento per altri quattro anni.
“La Gam va gestita in house del Comune, è sbagliato proprio aver rifatto il bando – attacca il consigliere del Pd Fabrizio Ferrara – abbiamo le risorse umane e le professionalità per rendere fruibile al meglio questo straordinario patrimonio. Compiendo un atto ispettivo, ho constatato come il personale comunale presente nella struttura venga relegato a tappezzeria, non potendo nemmeno interloquire con i visitatori. Avevamo già contestato la decisione dell’amministrazione Orlando di emanare un nuovo bando, si tratta di uno spreco di risorse che poteva e doveva essere evitato in una città già allo stremo. Invece si continua a sperperare, in piena continuità con la precedente amministrazione: non è cambiato nulla, come dimostrano anche la nomina all’Amap di un esponente di centrodestra e il voto sulla Tasi. Fatti che la dicono tutta sulla strana maggioranza che governa la città, fatta da berlusconiani e orlandiani”.
Da Civita si limitano a far notare che le condizioni a cui è stato vinto il bando sono diverse da quelle del passato (quattro anni e non tre e maggiori introiti per il Comune) e che l’offerta economica è stata migliorativa rispetto al bando (10% di royalties e non 5, 90% sui biglietti e non 70 e un canone rialzato di 10mila euro). “Intanto ha vinto un’altra Ati, non è più la stessa – replica Antonella Purpura, direttrice della Gam – la decisione di esternalizzare i servizi della Gam, cosa a cui non c’era alternativa, è stata prevista nel bilancio del consiglio comunale, in cui c’è un apposito stanziamento con la specificazione delle finalità. I dipendenti comunali svolgono già un ruolo e non ne possono ricoprire altri, non è un caso se i musei regionali sono spesso chiusi e invece il nostro aperto: questo personale è stato stabilizzato per garantire l’apertura e la sorveglianza dei siti museali. L’Ati è strutturalmente diversa e c’è un forte impegno del museo inteso come museo partecipato, in cui il patto sociale, l’apertura verso il sociale, ne farà una delle principali caratteristiche. Una novità assoluta e un modello che stiamo cominciando a sperimentare”.
Verrà costituito un comitato civico con 76 soggetti del mondo culturale e sociale tra cui Clac, Arca ma anche Le onde onlus e Arciragazzi. “La nostra partecipazione è una novità anche per noi – dice Maria Rosa Lotti di Le onde – il nostro ruolo, come quello degli altri soggetti, è di pensare azioni che avvicinino il mondo della cultura a quello delle attività sociali. Pensiamo al museo come a un bene della città a cui avvicinare tutti non per la semplice visita. Sperimenteremo percorsi e attività, è una scommessa”.
Pubblicato il
28 Settembre 2014, 09:59