“Fondi europei, gara truccata”| E la Regione trema

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23 Dicembre 2013, 06:00

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PALERMO – Un’inchiesta chiusa e un’altra, finora top secret e in piena evoluzione, che potrebbe avere risvolti clamorosi. Perché gli investigatori sono convinti di avere trovato “evidenti indizi di reità in ordine a condotte corruttive poste in essere” da Antonio Fabbrizio, legale rappresentante della società Rps, “il quale dietro compenso in denaro a pubblici funzionari compiacenti, avrebbe turbato procedure amministrative”. Dietro l’angolo, come rivela il nuovo numero di “S”, c’è un possibile terremoto negli uffici dell’assessorato regionale ai Beni culturali. Nel mirino degli investigatori, infatti, sono finiti i finanziamenti assegnati nell’ambito del Por, Piano operativo regionale, 2000-2006 in favore del Consorzio Sistema Servizi e Musei e del Consorzio Cult.

Se infatti la prima inchiesta, per truffa aggravata ai danni dello Stato e dell’Unione europea, malversazione, falso e fittizio aumento di capitale sociale, ha portato a un avviso di conclusione delle indagini che anticipa una richiesta di rinvio a giudizio, la seconda è ancora alle battute iniziali. L’inchiesta ha visto i finanzieri perquisire la casa di Fabbrizio e le sedi delle società Eureka, Consorzio Cult, Consorzio Sistema Servizi Musei e Promomed. Nel decreto di perquisizione si profila una ipotesi pesante: con il pagamento di mazzette a pubblici funzionari sarebbe stata turbata la gara per assegnare i finanziamenti del Por. Per i progetti in questione, scrivono ancora gli investigatori, non sono mai state espletate le attività previste. Sul punto c’è da dire che si è aperto un contenzioso fra il Consorzio Cult, il Consorzio Sistema Servizi e Musei e l’assessorato regionale ai Beni culturali. I consorzi hanno ottenuto circa settecentomila euro dalla Regione attraverso un decreto ingiuntivo.

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E l’inchiesta, su questo versante, lambisce i palazzi del potere. Le convenzioni, infatti, furono approvate il 22 gennaio 2008 con le firme dell’allora dirigente generale dei Beni culturali, Romeo Palma, Esterina Bonafede (oggi assessore e allora legale rappresentante del Consorzio Cult) e Rolando Orlando (per il Consorzio Servizio Palermo Musei). A carico di nessuno di loro risultano indagini. Successivamente a prendere le redini dei Consorzi sarebbe stato Antonio Fabbrizio. In che modo è tutto da scoprire.

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23 Dicembre 2013, 06:00

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