01 Maggio 2015, 15:35
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CATANIA – Sono giovani, pieni di speranza, ma senza un lavoro. La flotta di disoccupati etnei che ha deciso di aderire al piano Garanzia Giovani c’ha creduto, ma di fronte alle porte chiuse in faccia e ai tentativi maldestri di imprenditori fin troppo “furbetti” molti ragazzi cominciano a mostrare i primi cenni di sconforto.
“È una bufala” commenta Michele, laureato 27enne, a fargli eco Vincenza, dottoressa in lingue che racconta: “Sapete cosa mi è stato detto al centro per l’impiego? “Ragazzi, è inutile che ci crediate” cosa dire? Devo ancora sperare di essere inserita in un’azienda? Sembra tutta una barzelletta”.
Ma cos’è il programma Garanzia Giovani? Youth Guarantee è il piano europeo per la lotta alla disoccupazione giovanile. Con questo obiettivo sono stati previsti dei finanziamenti per i Paesi membri con tassi di disoccupazione superiori al 25%, tra questi l’Italia. Non tutti però possono partecipare. In Italia soltanto i giovani al di sotto dei 30 anni e liberi da vincoli lavorativi e di studio/formazione potranno candidarsi allo svolgimento di un tirocinio della durata di sei mesi con rimborso spese mensile pari a 500€ (lorde).
Il primo boccone amaro dunque lo hanno buttato giù i disoccupati con più di trentanni. “Dai 29 ai 65 anni trovare un lavoro per un cittadino onesto è impossibile – scrivono i membri siciliani del gruppo Fb “Salviamo gli over 30 dalla disoccupazione”- questo piano è la distruzione definitiva di una vita fatta di sacrifici. La “Garanzia” a chi è stato sfruttato dalla precarietà per anni chi la dà?” Domande che forse non avranno risposta, sfoghi venuti fuori dall’amarezza di un sistema non più in grado di sostenere e soddisfare a pieno i suoi figli. Ma c’è un secondo boccone amaro. Perché se è vero che gli over 30 non hanno ben accolto i requisiti d’ammissione del programma Garanzia Giovani, è allo stesso tempo vero che persino tantissimi dei veri diretti interessati – i disoccupati dai 15 ai 29 anni – ad oggi hanno tutt’altro che belle esperienze da raccontare al riguardo.
Le testimonianze. “Mi sono iscritto online al Piano Garanzia Giovani, sono stato convocato dal centro per l’impiego ed ho compilato tutti i moduli necessari – racconta Eugenio – ma il dipendente mi ha detto che sarà compito mio cercare un’azienda disposta ad assumermi per i famosi sei mesi di tirocinio!”.
In effetti, l’iter ufficiale prevederebbe da parte del centro per l’impiego la racconta dei dati dei candidati così come quelli delle aziende interessate ad assumere i tirocinanti, in modo poi da effettuare delle indagini incrociate al fine di inserire ogni disoccupato nella realtà aziendale più attinente ai propri studi e desideri. Quanto però raccontato da più giovani rivelerebbe tutt’altra prassi.
“Non capisco quale sia il compito di questi soggetti se dicono a noi giovani di cercare l’azienda” commenta Anna, “è difficile convincere le aziende – prosegue Eugenio – c’è troppa diffidenza”.
Così insieme a Marina abbiamo bussato alle porte di alcune agenzie di viaggio del suo paese, Paternò. Ventitreanni, diplomata all’indirizzo turistico, spigliata e con un’ottima conoscenza delle lingue straniere, sembrerebbe che per lei non ci siano ostacoli, ed invece: “Mi spiace, ma non ti vogliamo neanche se lavori gratis”. Parole agghiaccianti che spiazzano e che demoralizzerebbero chiunque. “Alcuni titolari di agenzie di viaggio mi hanno detto che con l’inizio dell’estate ci sarà troppa confusione e non possono seguirmi – racconta la ragazza – nessuno è disposto ad accogliermi, la risposta è sempre la stessa: “non siamo interessati”.
Peggio ancora è andata a Federica, 25 anni, catanese. “I titolari di un punto vendita in centro mi hanno offerto un impiego nel loro negozio, ma con termini tutt’altro che “anti disoccupazione”. Ovvero? “Lavoro full time da lunedì al sabato con paga mensile di 250€ eppure il piano Garanzia Giovani garantisce 500 euro al mese.. ho chiesto delucidazioni a questi signori, ma sono stati piuttosto vaghi, tuttavia sono stati premurosi dal rassicurarmi: “se ci troveremo bene a vicenda potremmo arrivare anche a 300€ al mese, in fondo è un lavoro facile e durante la giornata potrai tranquillamente utilizzare il pc in negozio per collegarti su Facebook”.
Insomma, le ombre dietro Garanzia Giovani pare siano davvero tante. Le voci dei disoccupati insoddisfatti aumentano, così come l’amarezza e quel sentimento di sconfitta che sempre più dilaga tra i giovanissimi che vorrebbero costruirsi un futuro sereno. “Da noi vince la regola dello “scarica barile” – conclude Concetto, anche lui giovane disoccupato in attesa di risposte – chi ci governa deve sapere che ha in mano la vita di migliaia di ragazzi che vogliono contribuire alla crescita della propria terra. Non costringeteci ad emigrare”.
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01 Maggio 2015, 15:35